In Italia, nel mese di luglio, è stato registrato il primo caso risultato contemporaneamente positivo a vaiolo delle scimmie, Covid e Hiv. I sintomi del paziente hanno iniziato a svilupparsi dopo 9 giorni dal rientro di un viaggio in Spagna. L’uomo è stato dimesso dall’ospedale dopo quasi una settimana e si è ripreso dal Covid-19 e dal vaiolo delle scimmie. Gli è rimasta solo una piccola cicatrice.
I sintomi del paziente affetto da covid, vaiolo delle scimmie e Hiv
L’uomo, un36enne, ha sviluppato febbre, mal di gola e mal di testa, fatica e un’infiammazione della zona inguinale dopo un viaggio in Spagna. Non passa molto tempo quando un rush cutaneo si manifesta sul braccio sinistro e poi si diffonde rapidamente sul resto del corpo. A questo punto si presenta al pronto soccorso dell’ospedale di Catania. Qui i test confermano il Covid, ma rivelano anche la positività al vaiolo delle scimmie e Hiv, contratto di recente visto l’esito negativo dello stesso test meno di un anno fa. Il paziente inoltre offre di disturbo bipolare e assume regolarmente farmaci. Per questo motivo, è stato dimesso dall’ospedale dopo quasi una settimana.
I ricercatori: “La modalità di trasmissione predominante sono i rapporti sessuali”
I ricercatori dell’Università e del Policlinico Rodolico – San Marco di Catania, insieme ai colleghi del policlinico Giaccone di Palermo, in un articolo sul ‘Journal of Infection’ scrivono:
Il nostro caso sottolinea che i rapporti sessuali potrebbero essere la modalità di trasmissione predominante. Il il tampone orofaringeo del vaiolo delle scimmie era ancora positivo dopo 20 giorni. Questo suggerisce che queste persone potrebbero essere ancora contagiose per diversi giorni dopo la remissione clinica. I medici dovrebbero incoraggiare l’adozione di precauzioni appropriate.
E aggiungono:
Dal momento che questo è l’unico caso segnalato di coinfezione da virus del vaiolo delle scimmie, Sars-CoV-2 e Hiv, non ci sono ancora prove sufficienti a sostegno del fatto che questa combinazione possa aggravare le condizioni del paziente. Data l’attuale pandemia di Covid-19 e l’aumento quotidiano dei casi di vaiolo delle scimmie, i sistemi sanitari devono essere consapevoli di questa possibilità.