Il ciclismo su pista italiano sta vivendo un momento particolarmente fortunato: oltre all’ormai rodato Elia Viviani tra i nuovi talenti azzurri c’è sicuramente Matteo Bianchi.
Il classe 2001 agli Europei di Monaco ha realizzato il nuovo record azzurro nel km da fermo, 59”661 il primo italiano a scendere sotto il minuto. L’argento della finale è sicuramente storico.
Ma come tutti gli sportivi guarda già al futuro, e in un’intervista a OA Sport ha toccato vari argomenti.
Matteo Bianchi e la scelta della pista
“Ho cominciato come tutti dalla strada e quando ero Allievi ho iniziato ad avvicinarmi anche alla pista. Arrivato tra gli Juniores mi sono cimentato nel settore veloce e ho deciso di specializzarmi. Mi alleno su strada per fare i lavori utili per la pista ma non penso a diventare uno stradista. Del settore veloce mi piace il fatto di potersi esprimere in così poco tempo, è molto adrenalinico come sport ed è un settore di nicchia, quindi particolare. Io ho sempre preferito il chilometro, ma mi piacciono anche il keirin ed il team sprint dove corro insieme a Matteo Tugnolo e Daniele Napolitano. Quest’anno siamo riusciti a formare questo terzetto e a portarlo anche in gara. Tra di noi ci troviamo molto bene, siamo affiatati”.
Sugli ottimi risultati della velocità
“Siamo tutti molto giovani, io sono il più ‘anziano’ tra i ragazzi veloci, e ho solo 20 anni. Noi della categoria Under23 stiamo iniziando a confrontarci anche con gli Elite e questo è un bello stimolo. Ivan Quaranta ci segue bene e ci tranquillizza molto. Io con lui mi trovo molto bene ma devo dire che siamo tutti contenti.
Sicuramente c’è molta voglia di fare e la giusta competizione tra di noi. Secondo me siamo sulla strada giusta per continuare a crescere sempre di più”.
Il futuro e i prossimi appuntamenti
“Devo migliorare un po’ sulla tattica della velocità che è una disciplina in cui serve tempo per poter migliorare sotto questo punto di vista.
Abbiamo il programma il Mondiale ad ottobre a Parigi e poi da febbraio inizieranno le qualifiche olimpiche in vista di Parigi 2024 dove cercheremo di fare il possibile, siamo giovani e quindi puntiamo più alla qualificazione che al risultato”.