Vincent Van Gogh. La discesa infinita, lo spettacolo diretto e scritto da Paola Veneto, arriva in Sicilia e, in particolare, sceglie come sua prima tappa Segesta (29 e 30 agosto), per poi portare lo spettacolo a Gardini Naxos (2 settembre) e a Catania (3 settembre). Ispirata al romanzo Giordano Bruno Guerri, “Follia? La via di Vincent van Gogh” (Bompiani 2011), la pièce teatrale mette in scena la lucida follia di un pittore incompreso, che si erge contro una società cieca dinnanzi al suo genio, incapace di comprendere a pieno la rivoluzione dei suoi colori, delle sue tele. Simile ad una tragedia sofoclea, in cui i protagonisti si stagliano assoluti contro la comunità per i loro ideali, “Vincent Van Gogh. La discesa infinita” mette al centro la solitudine del pittore olandese, la sua perenne alienazione da un tessuto sociale che non riconosce il valore della sua arte: pur con una rappresentazione contemporanea, in cui gli attori spesso interagiscono col pubblico, e una durata volutamente breve, è difficile, dunque, non lasciarsi coinvolgere dal titanismo di un protagonista, che si riafferma artista, contro quanti l’hanno reso un vero e proprio suicidato della società.
Vincent Van Gogh. La discesa infinita. Lo spettacolo si snoda attraverso memorie e ricordi suggestivi, stralci di lettere, in un percorso che incalza il suo pubblico e non fallisce mai di intrattenerlo.
Vincent Van Gogh. La discesa infinita. Gli attori dello spettacolo
Oltre a Vincent Van Gogh, la scena vede comparire diversi personaggi, persone che l’artista conobbe in vita (come Theo, Gauguin, Elisabeth van Gogh e Sien) e persone che scrissero su di lui (come Artaud, ideatore del teatro della crudeltà, e lo stesso Giordano Bruno Guerri).
Di seguito riportiamo il nome degli interpreti, con le loro relative parti:
Giordano Bruno Guerri interpreta se stesso;
Antonio Gargiulo è Vincent van Gogh
Marco Paparella è Theo van Gogh, Sartre, Gauguin e la voce narrante;
Edoardo Barbone interpreta Antonin Artaud;
Paola Tarantino è le figure femminili della vita di Van Gogh, ovvero Elisabeth van Gogh, Sien, Adeline Ravoux;
Riccardo Avati e lo studente di storia dell’arte.
Vincent Van Gogh. La discesa infinita: le novità
Vincent Van Gogh. La discesa infinita. A undici anni dalla prima produzione (andata in scena a Milano, a Roma e ad Amsterdam), “Vincent Van Gogh. La discesa infinita” viene rinnovato in occasione del centosettantesimo anniversario di nascita del pittore e, in particolare, la regista Paola Veneto propone un originale intervento, con la scenografia dello spettacolo affidata all’artista Paola Lo Sciuto.
Si staglia come scenografia un’immensa tela di otto metri per tre, in cui prevalgono i colori preferiti dal pittore. Queste, in particolare, sono le parole dette dalla stessa Lo Sciuto, che spiega cos’abbia ispirato il suo lavoro:
” Non puoi rifare van Gogh: il suo mondo visivo è assai iconico, sfruttatissimo. Allora ho puntato sulle suggestioni e, incredibilmente, ho trovato pezzi di Sicilia. Nel rivedere tutti i suoi disegni nati nel sud della Francia, ho ritrovato delle analogie, delle corrispondenze con certi paesaggi mediterranei dalla luce drammatica così frequenti nell’isola: assolati, violenti e vibranti come lui”.
Le dichiarazioni della regista e del produttore dello spettacolo
Di seguito, lasciamo le parole della regista Paola Veneto sul suo spettacolo Vincent Van Gogh. La discesa infinita e, in particolare, la visione che vuole condividere del grande artista olandese:
“Voci narranti che affiancano lo scrittore nelle vesti di se stesso ma anche in qualche modo di “confessore” di Vincent, quasi gli mettesse una mano sulla spalla mentre urla a gran voce la convinzione che van Gogh non era pazzo, soprattutto non era un suicida qualsiasi, ma un vero e proprio ‘suicidato della società’. Una società ottusa e cieca dinanzi al suo genio e alla sua disperazione. In questo lavoro voglio raccontare quindi la sua lucida angoscia, la sua dannata ragione”.
Il produttore dello spettacolo, Lorenzo Zichichi, mette in mostra lo spirito tragico dello spettacolo e del protagonista incompreso:
“Un dibattito drammatico al ritmo di una tragedia greca contemporanea, in cui la convinzione di Vincent che la pittura avrebbe vinto su tutti giustifica ogni sua azione”.
Sapevate che ad ottobre a Roma arriverà la mostra di Van Gogh? Ne abbiamo parlato qui.