Dal meeting di Rimini, Enrico Letta è tornato sulla sua ricetta per contrastare il caro bollette: il segretario del PD è tornato, infatti, a sollecitare un intervento italiano sul tetto del prezzo del gas, da determinare in sede interna per almeno 12 mesi, in parallelo con l’azione portata avanti dal nostro Paese in sede Ue. Carlo Calenda, particolarmente in pressing sul numero uno dei dem, ha commentato la ricetta del suo rivale politico ritenendola non adeguata.
Il commento di Calenda alla proposta di Letta
In seno ad un incontro a Marina di Pietrasanta, Calenda ha commentato: “L’idea del segretario del Pd Enrico Letta di mettere un tetto nazionale al prezzo del gas è una fesseria perché serve solo a far andare all’estero quel gas e a creare piuttosto dei problemi di approvvigionamento”.
“Quello che invece si può fare e lo si può fare subito – ha poi aggiunto Calenda secondo quanto riportato dall’AGI – è scollegare il prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili dal gas, evitando così da subito che chi solo alcuni mesi fa vendeva il suo prodotto a 20 euro, oggi lo venda a 260 euro con enormi ed ingiusti profitti sulla pelle dei consumatori”.