Elia Viviani è ormai una certezza del ciclismo azzurro, a conferma di ciò l’oro agli Europei multidisciplina di Monaco. Ma la cosa più sorprendente di quella medaglia è che poche ore prima Elia aveva corso la prova su strada.
Di questa impresa e dei prossimi mondiali il veronese Elia Viviani ha parlato in un’intervista a OA Sport.
Sulla gestione del doppio impegno su strada e pista
“Dal momento che sono rimasto fuori dalla prova su strada una settimana prima degli Europei, avevo pensato di correre sia l’eliminazione che l’americana, poi sono stato chiamato pochi giorni prima per sostituire Giacomo Nizzolo e in quel momento ho chiesto a Diego Bragato se secondo lui fosse stato possibile correre sia su strada che su pista lo stesso giorno e lui mi aveva detto che tra una prova e l’altra c’erano cinque ore e quindi che sì, era possibile, l’importante era gestire bene il tempo tra le due prove. Così ho chiamato Marco Villa e Roberto Amadio per informarli e insieme abbiamo deciso che una volta terminata la prova su strada decidevamo cosa fare in pista. Per me correre l’eliminazione è stata un’occasione in più per vestire la maglia iridata. Ci tenevo a fare bene sia per me che per la Nazionale che fino a quel momento non aveva ottenuto i risultati sperati. Fosse stato lo scratch o la corsa a punti però non avrei corso”.
Sul perché la nazionale vada meglio su pista che su strada
“Su strada siamo legati a dei fenomeni che non sono di bandiera italiana e che stanno facendo la differenza, corridori come Van Aert, Pogacar, Evenepoel e via dicendo, in Italia manca un corridore così. Negli ultimi anni abbiamo sempre avuto il momento di tirarci fuori e quindi di salvare il nostro ciclismo ma quest’anno stiamo facendo più fatica. Ci sono dei giovani promettenti che stanno facendo già vedere delle belle cose e speriamo che possano continuare su questa strada, come Zana, Rota, Battistella, Baroncini i quali stanno arrivando al giusto livello per poter riportare in alto il ciclismo italiano”.
Elia Viviani sui prossimi mondiali su strada
“No, non correrò in Mondiali su strada. Sarò alla Bretagne Classic, al Tour of Britain o in alternativa al via di qualche corsa italiana, ma a settembre per la maggior parte del tempo sarò in pista per preparare i Mondiali di Parigi, i primi di ottobre sarò al via della Coppa Bernocchi e del Giro del Piemonte per finalizzare anche il lavoro fatto su pista in vista dei Mondiali in programma dal 12 al 16 ottobre. Pochi giorni dopo, il 22, mi sposerò con Elena Cecchini e poi viaggio di nozze dove staccheremo per qualche settimana ma non abbiamo ancora deciso dove andremo. Sarà questione di giorni”.