La Nasa dà il via libera alla missione Artemis 1 che porterà nello spazio una capsula senza equipaggio, chiamata Orion, che farà un’esplorazione intorno alla Luna. Il lancio è previsto per il 29 Agosto. La missione durerà 42 giorni e aprirà la strada al lancio del 2024.

La Nasa ha dato il via libera finale al lancio di un primo razzo verso la Luna come parte della nuova missione Artemis 1. La notizia è arrivata la scorsa notte da parte dell’agenzia aerospaziale che ha confermato il 29 Agosto come data in cui “si torna sulla Luna”.

Come riportano i quotidiani internazionali, il razzo, noto come Space Launch System, porterà nello spazio una capsula senza equipaggio, chiamata Orion, che farà un giro esplorativo intorno alla Luna. I funzionari Nasa, come si legge sul sito dell’agenzia spaziale, hanno concordato una finestra di lancio di due ore che si aprirà Lunedì 29 Agosto alle 8:33 ora locale e l’operazione avrà luogo presso il Kennedy Space Center, in Florida. 

Nasa Artemis 1: l’annuncio della missione

L’annuncio del primo lancio della missione Artemis 1 è arrivato durante una conferenza stampa tenutasi nel quartier generale della Nasa al termine di un Flight Readiness Review. Alla conferenza hanno preso parte, tra gli altri anche Jim Free, amministratore associato per la direzione della missione di sviluppo dei sistemi di esplorazione e Bob Cabana, amministratore associato della Nasa. 

“Prima di una serie di missioni sempre più complesse, fanno sapere dalla Nasa, Artemis 1 fornirà una base per l’esplorazione umana dello spazio profondo e dimostrerà il nostro impegno e la nostra capacità di estendere la presenza umana sulla Luna e oltre”.

“Con le missioni Artemis, si legge ancora sul sito, la NASA sbarcherà la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna, utilizzando tecnologie innovative per esplorare più della superficie lunare che mai”.

Due manichini a bordo

L’obiettivo principale di Artemis 1, ha spiegato il team Nasa, è quello di testare a fondo i sistemi integrati prima delle missioni con equipaggio facendo funzionare la navicella in un ambiente spaziale profondo, testando lo scudo termico di Orion e recuperando il modulo dell’equipaggio dopo il rientro, la discesa e l’atterraggio.

La durata prevista per la missione è di 42 giorni, nel corso dei quali la navicella spaziale Orion percorrerà 64.000 chilometri oltre la luna, ovvero 48.000 chilometri in più rispetto al record stabilito durante l’Apollo 13. Questo percorso anticipa il viaggio che l’equipaggio di Artemis 2 compirà nel 2024.

La missione non include un vero e proprio allunaggio, ma solo un’orbita intorno al satellite della Terra. Solo con Artemis 3, prevista nei prossimi anni, gli uomini metteranno nuovamente piede sulla Luna.

I due passeggeri sono Helga e Zohar e si tratta di donne composte da materiali che simulano in modo realistico la densità dei tessuti e degli organi presenti nel corpo umano. Sono state progettate da un team di ricerca internazionale di scienziati dell’Agenzia spaziale israeliana (Isa) e del Centro aerospaziale tedesco (Dlr), che le ha ricoperte di speciali sensori con lo scopo di mappare i livelli di esposizione alle radiazioni su tutto l’organismo.

Essendo un volo di prova, il team è “disposto a correre più rischi” come ha dichiarato il capo della missione Mike Sarafin.

Questi due manichini infatti, saliranno a bordo di Artemis 1 e serviranno per simulare ciò a cui gli esseri umani potrebbero andare incontro. I dati dei loro sensori riveleranno, per esempio, quanta vibrazione hanno sperimentato o come l’esposizione alle radiazioni influisca su di loro oltre all’utilità delle loro tute di volo e dei giubbotti di protezione.

L’amministratore della Nasa, Bill Nelson, ha rivolto un messaggio a tutti coloro che guardano la luna, sognando il giorno in cui l’umanità tornerà sulla sua superficie: “gente, siamo qui, stiamo tornando indietro e quel viaggio, il nostro viaggio, inizia con Artemis 1”.