Una nuova impennata a 291 euro per Mwh oggi in avvio seduta del mercato di Amsterdam dopo il rally di ieri con picchi record (+20,6% del prezzo) con chiusura a 276,5 euro. I future Ttf, parametro di riferimento del prezzo del metano nel Vecchio Continente, hanno avviato le contrattazioni a 291 euro per poi ripiegare a 288 euro. Poi il prezzo del gas inverte la marcia e scende a 269 euro al megawattora. Il mercato europeo del metano resta in tensione dopo la decisione di Gazprom di chiudere per tre giorni il Nord Stream.
Le famiglie europee faticano a sostenere i costi
Tramite il Nord Stream, la Russia rifornisce l’Europa di gas naturale, elemento centrale nella produzione di energia elettrica per molti Paesi continentali. Con le previsioni sui contratti per i prossimi mesi, si tratta di un costo difficilmente sostenibile per alcune filiere produttive europee (e per le famiglie): il prezzo al mercato olandese, influenza direttamente il costo del gas (e dell’energia) su tutta l’economia.
Con l’aumento vertiginoso delle tariffe, sono salite le preoccupazioni dei leader europei (specie la Germania) per le conseguenze sul caro bollette ed il paventato rischio di parziali interruzioni delle attività nella filiera industriale.
Medvedev: “Chi è il migliore?”
Ieri Dmitry Medvedev, vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa aveva commentato il prezzo record toccato dal gas così:
Gas: 2.800 dollari per mille metri cubi. Sembra che solo Scholz, che sta cercando benzina in Canada, riesca ancora a lavarsi per bene. Cosa accadrà al prezzo alla fine dell’anno? 3.000 dollari? 4.000 dollari? Chi offre di più, signori?
Nella giornata di ieri è arrivato anche il tweet del quotidiano tedesco Der Spiegel:
Il Canada dovrebbe diventare un importante fornitore di energia per la Germania, che è il motivo per cui il Cancelliere Federale Scholz ed il Ministro dell’Economia Habeck sono a Montreal.