Ieri il team legale di Trump ha chiesto ad un giudice federale di nominare uno “special master“, ovvero un giudice terzo indipendente, per garantire che il Dipartimento di Giustizia restituisca tutti i documenti privati ​​prelevati dalla sua residenza Mar-a-Lago, sostenendo che i suoi diritti costituzionali sono stati violati. La mossa sottolinea la posta in gioco straordinariamente delicata dell’indagine e il vespaio politico sollevato dal Dipartimento di Giustizia nell’andare avanti con la perquisizione della casa di Trump. 

Trump denuncia FBI: “No alla politicizzazione della giustizia”

La richiesta di Trump contiene una dichiarazione secondo la quale “non si può permettere che la politica abbia un impatto sull’amministrazione della giustizia”, ​​un’affermazione alquanto curiosa poiché Trump, ai tempi della sua carica, era stato spesso accusato di politicizzare il Dipartimento di Giustizia.

La dichiarazione ha proseguito affermando che “il presidente Donald J. Trump è il chiaro favorito nelle primarie presidenziali repubblicane del 2024 e nelle elezioni generali del 2024 se dovesse decidere di candidarsi. Oltre a ciò, il suo appoggio alle elezioni primarie di medio termine del 2022 è stato decisivo per i candidati repubblicani”.

Il team di Trump ha quindi inserito le sue lamentele sulla perquisizione, precedentemente pubblicate sui social media, in un quadro legale formale con le parole: “Le forze dell’ordine sono uno scudo che protegge gli americani. Non può essere usato come arma per scopi politici”.

In termini legali, la perquisizione della sua residenza potrebbe essere disastrosa per l’ex presidente se emergesse che ha violato le leggi, soprattutto sul trattamento del materiale più delicato della sicurezza nazionale. Ma Trump ha lasciato pochi dubbi sul fatto che vede la perquisizione come un’enorme mossa politica.

Queste le parole dei legali di Trump.

“L’intervento dell’Fbi è stato dettato dalla politica alla politica non può essere consentito di avere un impatto sulla giustizia. Il presidente Trump è chiaramente il frontrunner per le primarie repubblicane per il 2024 e per le elezioni generali del 2024 nel caso in cui decidesse di candidarsi. Al di là di questo, i suoi endorsement nelle elezioni di metà mandato del 2022 sono stati decisivi per i candidati repubblicani”.

La minaccia di Trump

La mozione contiene anche un altro classico fiore all’occhiello di Trump. Essa rivela che l’11 agosto 2022, il difensore di Trump ha parlato con uno dei principali funzionari del caso, Jay Bratt, il capo della sezione di controspionaggio della divisione di sicurezza nazionale del Dipartimento di Giustizia. Il messaggio era destinato al procuratore generale Merrick Garland e recita:

Il presidente Trump vuole che il procuratore generale sappia che ha sentito persone in tutto il Paese parlare del raid. Se c’è una parola per descrivere il loro umore, è ‘arrabbiato’. La pressione sta aumentando. Qualunque cosa io possa fare per ridurre questa pressione, faccelo sapere.

Tuttavia è stato proprio Trump ad annunciare la perquisizione del suo resort. E ha usato la sua rete di social media per avviare una reazione tra i suoi seguaci. Si attendono gli sviluppi di una vicenda che sembra essere solo all’inizio del suo svolgimento.