Mancano nove gare alla fine del Mondiale e per Carlos Sainz è tempo di tornare al volante della Ferrari. Si inizia con il trittico Belgio-Olanda-Italia, e si finisce ad Abu Dhabi il 20 novembre.
Oltre al futuro questa pausa è stata l’occasione per guardarsi alle spalle, lo ha fatto anche il pilota della Rossa traendo un primo bilancio sull’esperienza con la casa di Maranello, oltre che sul suo rapporto con Charles Leclerc.
Un bilancio sulla prima stagione in Ferrari
“Direi che è stata una stagione un po’ sulle montagne russe, soprattutto all’inizio. È stata dura su questa nuova macchina, devo ammetterlo. Due ritiri di fila mi hanno portato fuori dalla contesa per il titolo e complicato subito i piani. L’Austria è stata difficile da digerire anche perché sapevo di non aver avuto un inizio di stagione facile. Stavo per concludere di nuovo tra i primi due per la terza gara consecutiva e, invece, il ko del motore ha gettato alle ortiche le mie speranze per il campionato e, di pari passo, molti punti”
Sainz e le possibilità di vincere il Mondiale
“Statisticamente tutto è possibile. Dal mio punto di vista continuerò a dare tutto ad ogni gara, cercando di vincere più volte possibile. Nelle ultime uscite sono cresciuto e sono quasi sempre stato al livello dei migliori”. Dodici prove alle spalle con tanti momenti non semplici. “Sicuramente la mancanza di continuità non mi ha fatto piacere. Mattia Binotto è stata la persona che più ha creduto in me, sin da quando ho firmato, e anche per questo motivo farò di tutto per ripagare la sua fiducia”.
Sainz sul rapporto con Leclerc
“Trascorriamo molto tempo insieme sia a Maranello sia in pista e normalmente abbiamo opinioni simili su molte cose. A parte questo, quando arriva il momento di divertirci, ci divertiamo”. Ultima battuta su uno degli anelli deboli del campionato per il Cavallino Rampante, ovvero le scelte del muretto box durante i GP. “La strategia è sempre un argomento di conversazione in Ferrari a quanto vedo. Non so perché tutti guardino alla nostra strategia e analizzino troppo quello che avremmo dovuto fare. Immagino che faccia parte dell’essere Ferrari”.