Dieta dopo le vacanze? Purtroppo il tempo delle ferie estive è finito quasi per tutti: esclusi pochi fortunati, è tempo di rimettersi in forma ricominciando a fare attività sportiva e facendo un po’ di attenzione all’alimentazione.

Se avete esagerato con i cocktail, i gelati e gli spaghetti allo scoglio e avete messo su peso, niente paura! Nulla è perduto, basterà seguire qualche semplice regola per dare una sferzata al metabolismo e tornare in forma.

  • Fare sempre la prima colazione. Magari anche solo uno yogurt e un frutto.
  • Mangiare 4/5 volte al giorno, in modo da tenere sempre “sveglio” il metabolismo
  • Bere almeno due litri di acqua al giorno
  • Mangiare frutta, verdura e legumi, che fanno bene e fanno sentire sazi
  • Limitare il sale
  • Fare attività fisica con costanza
  • Eliminare o ridurre molto il consumo di alcol
  • Variare i cibi che si mangiano, senza rinunciare a nulla
  • Ridurre le porzioni

Con questi semplici accorgimenti è possibile riprendere la forma perduta. Ma, se avete. invece bisogno di una dieta dopo le vacanze un po’ più incisiva, vediamo quali sono i regimi alimentari tra i quali scegliere, sempre sotto il controllo di un nutrizionista.

Dieta dopo le vacanze, la dieta chetogenica

La dieta chetogenica è un regime alimentare che riduce drasticamente i carboidrati, aumentando invece le proteine e soprattutto i grassi. Lo scopo principale di questo sbilanciamento dei macronutrienti è quello di costringere l’organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia.

Con la dieta chetogenica i valori di insulina nel sangue si abbassano e si stabilizzano. Si attiva così il processo di chetogenesi: l’organismo inizia a consumare le proprie riserve di grasso e immette nel sangue i corpi chetonici, che diventano una fonte energetica, inibiscono il senso di fame, hanno un effetto drenante e diuretico e svolgono un’importante azione psicotonica.

La dieta chetogenica permette di evitare fame e stanchezza (gli effetti collaterali principali della restrizione calorica) e di raggiungere più facilmente e più velocemente un peso corporeo ottimale.

Bisogna però sottolineare che, tra le diete dopo le. vacanze, quello chetogenico non è un regime semplice da seguire. Basta infatti «sgarrare» anche di poco in termini di carboidrati per indurre l’organismo a bloccare la chetosi e a utilizzare di nuovo la sua fonte energetica preferita: gli zuccheri.

Dieta mediterranea

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni paesi del bacino mediterraneo, ispirato alle abitudini alimentari di Spagna, Italia e Grecia negli anni Sessanta. La dieta mediterranea venne riconosciuta dall’UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità nel 2010.

Tra le diete dopo le vacanze, quella mediterranea privilegia in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi e olio di oliva, rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi). Questo regime alimentare presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca, legumi, uova, latticini, vino rosso e dolci. 

Dieta a zona

Tra le diete dopo le vacanze, quella a zona è un programma alimentare iperproteico e low-carb, che si basa sul rispetto di una precisa proporzione tra i carboidrati, le proteine e i grassi assunti. Elaborata dal biochimico Barry Sears, promette di favorire il dimagrimento, prevenire le malattie e aumentare l’efficienza mentale, ma è anche molto criticata per lo sbilanciamento tra i nutrienti.

Tutto ruota attorno alla regola del 40-30-30: sia durante i pasti principali che negli spuntini, il 40% delle calorie deve provenire dai carboidrati, il 30% dalle proteine e il 30% dai grassi. Questa proporzione è finalizzata a mantenere un preciso equilibrio ormonale e alla modulazione della glicemia per favorire la salute, il controllo del peso e la riduzione dei livelli di infiammazione dell’organismo.

Digiuno intermittente

Il digiuno intermittente non è una vera e propria dieta. Conosciuta anche come dieta “mima digiuno“, si basa sull’assunzione di cibo all’interno di una determinata finestra temporale, rimanendo completamente digiuni per le restanti ore. In questo modo, le cellule, private del loro nutrimento, usano come fonte di energia il grasso già immagazzinato, mettendo così l’organismo in condizione di attaccare l’adipe in eccesso e incidere sul metabolismo.

Gli schemi del digiuno intermittente sono due. La dieta 5:2 prevede che per cinque giorni alla settimana si possa mangiare assumendo tutti gli alimenti, senza eccezioni. Il periodo deve essere inframezzato da due giornate (tra loro non consecutive) in cui l’approvvigionamento energetico non deve essere superiore a un quarto di quello abituale: ovvero tra 500 e 600 chilocalorie (200-250 a colazione e 300-350 a cena). Si parla anche di dieta del digiuno intermittente quando si concentra l’assunzione di alimenti in un periodo variabile tra 6 e 8 ore (schema 16/8).