I mercati internazionali si risvegliano nervosi sulla scia del nuovo rialzo dei prezzi del gas dovuti alla prossima interruzione dei flussi da parte di Gazprom. In apertura, la borsa Ttf di Amsterdam segna un nuovo record a 283 euro/MWh.
Prezzi del gas in ascesa, ogni giorno toccato un nuovo record
Non si arresta la crescita dei prezzi del gas: dopo il picco toccato venerdì a quota 266 euro/MWh la borsa di Amsterdam sale a quota 283 euro/Mwh registrando il record assoluto dall’inizio del conflitto in Ucraina: sull’aumento incide la scia del nuovo stop al flusso tramite il gasdotto Nord Stream 1 annunciato da Gazprom.
Una stima fresca del Mes, Meccanismo europeo di Stabilità, colloca al 2,5% l’impatto di un possibile stop definitivo al flusso di gas per l’Italia sul Pil nazionale. Si tratta del contraccolpo più significativo nell’Eurozona, la cui media è pari a 1,7%, in coabitazione con la Germania. Il report prevede invece che in caso di rigida applicazione del Piano di emergenza energetico promosso dall’Ue (dunque con un taglio del 15% nei consumi) l’impatto scenderà all’1,1%.
A proposito di Italia, i cui stoccaggi sono giunti alla soglia dell’80% (la richiesta dell’Europa è del 90% entro dicembre), Eni fa sapere di aver scoperto un giacimento di gas a Cipro nel pozzo Cronos-1: l’area è controllata in compartecipazione con la francese Total. Ma la buona notizia si scontra con la totale mancanza di infrastrutture di collegamento dal Mediterraneo: il progetto del gasdotto EastMed è fermo da tempo e impiegherebbe almeno quattro anni per la sua realizzazione.
Sul fronte delle imprese da segnalare lo sfogo di Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto:
Siamo davanti a un’emergenza nazionale che va affrontata subito riducendo i consumi di energia. Altrimenti lo spettro di una produzione immobile sarà concreto nel giro di pochissimo tempo e sarebbe un disastro. Siamo spaventati dalla totale incertezza che grava sul futuro del Paese, sui continui rincari che oggi non hanno una scadenza. Non si può lasciare in sospeso la questione perché il governo è dimissionario
Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto