Sono passati ormai sei anni dal terribile terremoto di Amatrice che provocò nel borgo ben 239 vittime, ma oggi nell’anniversario della tragedia c’è la denuncia del sindaco Giorgio Cortellesi per l’assenza delle istituzioni: “Nessuna polemica, anzi grande rispetto per la presenza della ministra Maria Cristina Messa, professionista di grande valore. Ma dobbiamo registrare, purtroppo, proprio nell’anniversario del terremoto, l’assenza, al limite della latitanza, da parte dei massimi esponenti delle istituzioni. Segno di un crescente disinteresse che fa male a una comunità che ha tanto sofferto”.

Dopo anni di passerelle mediatiche e promesse elettorali – ha proseguito il primo cittadino di Amatrice – per ciò che ci riguarda, era dovere del premier Draghi partecipare direttamente, non delegare, proprio per rispetto delle vittime del terremoto. Morti che aspettano giustizia e riconoscimenti precisi, come ad esempio, dare seguito alla proposta del fondo per i familiari delle vittime richiesta dall’Associazione “Il sorriso di Filippo”, testo approvato in ottava Commissione della Camera che giace in attesa di un “recupero”. Parole dure quindi quelle del sindaco verso il Premier dimissionario Mario Draghi, che non ha presenziato all’appuntamento dell’anniversario del terremoto di Amatrice che non ha visto la partecipazione neppure degli altri leader politici impegnati nelle ultime ore per la presentazione delle liste elettorali.

Ricordiamo che lo scorso 22 aprile  si è aperto presso la Corte d’Appello di Roma, il processo di secondo grado sui crolli delle due palazzine, ex Iacp poi Ater, di piazza Augusto Sagnotti. In primo grado, l’8 settembre 2020, il tribunale di Rieti aveva condannato a 9 anni di carcere l’ingegner Ottaviano Boni, all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap, a 8 anni Luigi Serafini, amministratore unico della stessa impresa, a 7 anni Franco Aleandri, allora presidente dell’Iacp, a 5 anni Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio-Genio Civile, a 7 anni Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice. Per tutti l’accusa era di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni.