Se voi pensate che la macchina sia importante perchè può risolvere tutti i problemi riflettete su questo pensiero di Albert Einstein e cambierete idea. “Un giorno – scrisse lo scienziato – le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma nessuna di esse potrà porne uno. Quello sarà il loro più grande limite”. Infatti è grazie alle difficoltà che incontriamo nella vita che possiamo sviluppare i nostri talenti e quelle caratteristiche che ci permetteranno di migliorare. E’ grazie alla capacità di superare gli insuccessi e i fallimenti che possiamo sviluppare quella caratteristica di cui sentiamo spesso parlare, la cosiddetta resilienza, cioè la capacità di una persona di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Fino all’arrivo del covid e poi del Pnrr (il piano nazionale di ripresa e resilienza appunto) questo termine non era di moda e veniva utilizzato soprattutto nella metallurgia perchè indica il grado di resistenza di un metallo ad una pressione.

Sono le difficoltà che ci mettono alla prova e ci migliorano

Sono i problemi quindi a metterci alla prova, a migliorarci, addirittura a renderci soddisfatti. Lo dice anche Zygmunt Bauman, il filosofo della società liquida: “Non è l’assenza di problemi che ci dà la felicità. Al contrario. Fronteggiare le difficoltà, di qualunque natura esse siano, mettersi in gioco per superarle, lottare per cambiare una situazione ingiusta, esplorare possibilità e scenari per scavalcare gli ostacoli, questa è l’essenza della felicità.” Quando vi trovate davanti a un problema non scoraggiatevi. Aguzzate l’ingegno e stimolate la fantasia. Vi si accenderà una lampadina e poi…dipende da voi. Un po’ come succedeva a scuola di fronte a un compito di matematica. Ricordate la felicità quando, come d’incanto, sul foglio a quadretti riuscivamo a scrivere la soluzione?

Stefano Bisi