Game of Thrones ci aveva lasciato deludendo un’ampia maggioranza di fan per questo motivo House of The Dragon ha l’enorme responsabilità di non deluderli nuovamente. Lo show prequel, la cui prima puntata è stata rilasciata su HBO Max e su Sky Atlantic in contemporanea alle 3 del mattino, è iniziato con il botto portando sullo schermo intrighi di potere e duelli ripercorrendo le gesta dell’illustre predecessore. La prima puntata The Heirs of The Dragon sembra indicativa però di una differenza tra i due prodotti, che potrebbe diventare ancor più marcata con il susseguirsi degli episodi.
House of The Dragon sembra concentrarsi maggiormente sull’introspezione dei personaggi, molto più di quanto abbia fatto inizialmente Game of Thrones. C’è poi una maggiore attenzione al contesto storico di dove ci troviamo, con un Miguel Sapochnik alla regia che sorprende per la capacità di saper esaltare anche la recitazione degli splendidi protagonisti e non soltanto le battaglie per cui tanti Emmy ha vinto in passato. I tanto attesi Draghi lasciano senza fiato, frutto di uno sforzo notevole di budget agli effetti speciali e si candidano a diventare il personaggio più amato del pubblico.
Parlando più attentamente della trama di House of The Dragon, senza fare troppi spoiler, George R.R Martin racconta ancora una volta un problema da sempre scatenante: la successione al trono. Se nel caso di Game of Thrones la successione si era scatenata per via di figli illegittimi per re Robert Baratheon stavolta il problema è la legge salica secondo la quale una donna non poteva ereditare delle terre. Da qui l’angoscioso desiderio di Re Viserys I di avere un erede maschio dimenticando quasi ai suoi occhi di avere già la principessa Rhaenyra.
Questa prima puntata di House of The Dragon punta sulla bellezza della scrittura, segno di come alla base sia tornato un testo di George R.R Martin sul cui talento nessuno può discutere, a differenza degli sceneggiatori che si sono trovati a dover concludere Game of Thrones senza linee guida fallendo l’obiettivo. In questo caso sappiamo perfettamente come inizia, come si svolgerà e come si concluderà la storia ma non per questo non abbiamo apprezzato ogni minuto di questa prima puntata.
House of The Dragon 1×01 recensione, Daemon Targaryen è il Loki di Westeros
House of The Dragon è un prodotto che apre nuovi scenari sul mondo di Westeros raccontandone una storia, forse ancor più interessante se vogliamo per certi versi. Come accaduto nell’Inghilterra con la Guerra delle due rose nella famiglia dei Plantageneti tanto cara all’autore potremmo definire House of The Dragon la sua trasposizione in salsa Westeros, con tutta l’iperbole che ne consegue per uno show fantasy. Immancabile poi il personaggio ribelle e dissennato per cui il pubblico tende ad innamorarsi: parliamo del Daemon Targaryen di Matt Smith, perfetto personaggio in quell’eterna zona d’ombra tra bene e male che nei tempi recenti potremmo paragonare al Loki dell’Universo Cinematografico Marvel.
Non possiamo dunque dare un giudizio sullo show dopo appena 61’, ma sicuramente il primo impatto con House of The Dragon è estremamente positivo. Il cast poi vede anche una strepitosa Milly Alcock, che nonostante la sua giovane età riesce a trasmettere pienamente le caratteristiche di fierezza e acume della giovane principessa Rhaenyra. Un vero peccato che ci sarà un salto temporale che porterà alla sua sostituzione con Emma D’Arcy. Un plauso particolare anche a Paddy Constantine, attore apprezzato per ruoli più comici che qui probabilmente si ricava uno di quei ruoli che può cambiare il corso di una carriera. L’appuntamento con il secondo episodio di House of The Dragon è per lunedì prossimo, quando sarà anche disponibile la premiere con il doppiaggio in italiano.