La questione dell’aborto negli USA è sempre molto delicata e le tre cliniche che in Louisiana operano interventi per l’interruzione della gravidanza stanno lasciando lo Stato in seguito alla decisione della locale Corte Suprema che il 12 agosto ha ribadito le forti restrizioni in materia, in attesa di una pronuncia della magistratura. Non è chiaro quando le cliniche avranno completato il processo di trasferimento e dove si sposteranno. Secondo la legge in vigore in Louisiana, un aborto può essere eseguito solo quando “necessario secondo un ragionevole giudizio medico per prevenire la morte o un rischio sostanziale di morte a causa di una condizione fisica, o per prevenire la compromissione grave e permanente di un organo di sostentamento vitale di una donna incinta”.
Le tre strutture sanitarie, Hope Medical Group for Women a Shreveport, Women’s Health Care Center a New Orleans e Delta Clinic di Baton Rouge, fanno comunque sapere che non ritireranno i ricorsi contro la legislazione. La notizia del trasferimento è stata accolta con soddisfazione da parte degli attivisti antiabortisti, con Benjamin Clapper direttore esecutivo di Louisiana Right to Life che ha dichiarato tutta la sua soddisfazione: “Per la prima volta in quasi 50 anni, la Louisiana sarà libera da attività che esistono per porre fine alla vita di preziosi bambini non ancora nati. Queste aziende non infliggeranno più danni emotivi e fisici alle donne in Louisiana”.
Aborto USA in Louisiana, negato per un feto con gravi malformazioni
Intanto sempre per quanto riguarda l’aborto negli USA e sempre in Louisiana ha provocato una sommossa popolare nell’opinione pubblica la mancata interruzione di gravidanza negata a Nancy Davis, una donna con un feto malato di acrania, una gravissima malformazione. Nancy Davis non può abortire in Louisiana anche se il bambino potrebbe sopravvivere solo qualche ora dopo il parto. I dottori non hanno potuto procedere perché “c’era battito cardiaco del feto” e nello Stato, dopo la sentenza della Corte Suprema dello scorso giugno, è entrata in vigore una legge che vieta l’aborto se non in caso di pericolo di vita per la madre. I legali della donna hanno denunciato la decisione definita come “orribile” e annunciato che la donna proseguirà il processo di aborto in un altro stato.