Amanda Lear rilascia dichiarazioni sul suo passato, la sua fama, i pettegolezzi e la storia con Salvador Dalì. Direttamente dalla categoria spettacolo di TAG24, scopriamo tutte le curiosità.

Amanda Lear, artista a tutto tondo: una show girl in piena regola. Cantante, ballerina, pittrice e conduttrice. Si racconta in un’intervista per il Corriere della sera, affrontando quelli che sono gli argomenti che in passato l’hanno sempre messa al centro delle news e delle tempeste mediatiche tra tg e riviste. Ambiguità sessuale? Stile? Grandi, veri, o falsi flirt? Finalmente parla la diretta interessata.

Amanda Lear
Amanda Lear

Amanda Lear e la sessualità: “l’anima del business è la pubblicità”

Riguardo la sua sessualità, Amanda Lear ha sempre cercato di mantenere il dubbio, senza smentire, né confermare nulla. Ha ammesso di aver tratto vantaggio e fama da certi pettegolezzi. Ecco le sue parole in merito:

“Oggi siamo invasi dalle fake news, ma allora non ce n’erano molte. Quarant’anni fa, la vita sessuale, il “né uomo né donna” erano molto intriganti, si cominciava a scoprire tutto questo, in effetti questo pettegolezzo mi è servito molto. All’epoca tutte le belle ragazze modelle erano cantanti, appena una ragazza era bella poteva lanciare un disco! Quindi non è stato facile smarcarsi. Più si parlava di Amanda Lear, più i giornali uscivano con scoop sulla mia sessualità. L’ho imparato da Salvador Dalí: l’anima del business è la pubblicità!”

La storia con David Bowie

Seguendo un po’ uno dei motti del grande Oscar Wilde, “C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé”, Amanda Lear ha cavalcato l’onda delle voci che la riguardavano, proseguendo a spiccare il volo nella sua brillante carriera, contornata di talenti, flirt e incontri che lasceranno il segno nella storia della musica. Primo tra tutti David Bowie. Com’è andata veramente? Parlando di questo episodio della sua vita, più volte l’artista lo definisce come “errore.” Ma allo stesso tempo, è innegabile fosse stato un vero e proprio trampolino di lancio, un contatto importante per un grande talento come Amanda Lear. Ecco come si sono conosciuti e cosa è successo:

“È stato un malinteso. Marianne Faithfull me lo presentò a Londra, lui aveva l’influenza. Aveva i capelli rossi, era pallido, i suoi denti non erano granché, ma era affascinante. Mi ha detto che si era innamorato di me e io gli ho risposto: “No, ti sei innamorato della mia foto! “. Mi aveva vista sulla copertina dell’album dei Roxy Music. Era l’immagine della donna dominatrice, l’ideale di Hitchcock, ma io non ero così. Bowie non aveva finito la scuola, non aveva cultura e istruzione, ma io gli parlavo del cinema tedesco, di Fritz Lang, di Metropolis, e lui voleva vedere tutto, comprava libri, avevamo una relazione intellettuale e sessuale. È stato anche il mio primo contatto con il mondo del lavoro, perché mi ha detto: “Amanda, devi cantare!”. Mi ha messa sotto contratto, mi ha pagato le lezioni di canto, di ballo, l’affitto. Ho aspettato due anni e ho chiesto al suo manager: “E io?”. Ma mi rispondeva sempre: “Dopo, dopo…”. Poi Bowie ha incominciato a drogarsi e io me ne sono andata. Gli devo questo primo impulso dell’inizio.”

Amanda Lear e Salvador Dalì

Chi non conosce la storia d’amore tra Amanda Lear e Salvador Dalì? 40 anni di differenza tra amore, ispirazione e arte. I due si sono incontrati per la prima volta nel 1965 a Parigi, nel locale Le Castel. Amanda ai tempi era in compagnia del fidanzato tara Browne, tuttavia, con Dalì è scoccata subito la scintilla: il celebre Pittore l’ha presa come sua musa ispiratrice e modella. Tra i due si è formato presto un legame così forte da esser definito dalla stessa Amanda come “matrimonio spirituale”. Lei ad oggi ricorda la relazione con queste parole:

“Fisicamente era un bel dibattito. Io uscivo con giovani chitarristi, mentre lui aveva 70 anni e l’alito pesante, i denti marci, eppure non avevo mai incontrato un uomo così affascinante. Mi portò a pranzo al ristorante Lasserre a Parigi. Una volta, alla fine del pasto, recitò una poesia di Garcia Lorca. Nessuno mi aveva mai fatto una cosa del genere! Dimenticavo che fosse vecchio. Non mi ha mai raccontato la stessa storia due volte! Mi parlava del suo tempo, dei surrealisti, di Hitchcock, di Frank Sinatra. Ero sotto il suo incantesimo.”

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