A volte ritornano e le strategia e le parole fanno meno paura, anche in campagna elettorale, in questa soprattutto, dove le polemiche non mancano mai. E così Giuseppe Conte la butta lì: “Collaborare di nuovo col Pd? Nella prospettiva ci può stare di lavorare con altre forze politiche, un domani. Le delusioni provate ci rendono ancora più prudenti e intransigenti. Avremo condizioni ancora più chiare del passato”. Lo ha detto il presidente di M5s a In mezz’ora, su Rai 3.
“In politica – ha aggiunto Giuseppe Conte – pensare di governare da soli è un’ambizione e molto elevata. Stiamo risalendo nei sondaggi, realizzare un monocolore M5s è improbabile“. “I nostri pilastri sono chiari – ha detto il leader – , sono principi non negoziabili. L’esperienza di questo ultimo governo ha dimostrato che non siamo una forza come le altre”.
Elezioni 2022. Democrazia salva
Il leader del Movimento Cinque Stelle, poi, si avventura su Giorgia Meloni e le parole non sono di denigrazione. Tutt’altro. Almeno per quel che riguarda il pericolo della democrazia. “Quando leggo il programma della Meloni lo ritengo per la maggior parte inadeguato. Da cittadino italiano, prima che da politico ritengo che alcune soluzioni sono strampalate. Però non ritengo che la Meloni al Governo sia un pericolo per la democrazia. Abbiamo un sistema di pesi e contrappesi adeguato“.
“Noi siamo molto più progressisti del Pd, e lo abbiamo dimostrato”. Lo ha detto il presidente di M5s, Giuseppe Conte, a In mezz’ora, su Rai 3. Per il proporzionale “oggi presenteremo delle liste per un quarto frutto del listino che ho indicato”. Lo ha detto il presidente di M5s, Giuseppe Conte, a In mezz’ora