Stamattina a Padova quattro attivisti di Ultima Generazione sono entrati nella Cappella degli Scrovegni, incatenandosi alle balaustre che delimitano il percorso dei visitatori al ciclo di affreschi di Giotto. A quel punto, uno di loro ha letto ad alta voce i messaggi di protesta del movimento, contro lo spreco di acqua ed energia.
La polizia è intervenuta immediatamente, cercando prima di convincere gli attivisti a interrompere la protesta, poi, visto il loro rifiuto, facendo tagliare con delle cesoie le catene e portando via a braccia i manifestanti.
La dinamica del blitz
Dalle prime ricostruzioni pare che i quattro attivisti di Ultima Generazione siano entrati nella Cappella degli Scrovegni con un normale biglietto, acquistato per l’orario di visita delle 10.20. Una volta all’interno, tra lo stupore degli altri visitatori, due di loro hanno esposto uno striscione con gli slogan del movimento, quindi hanno si sono incatenati al corrimano metallico che delimita la distanza dalle pareti affrescate. Il tutto mentre altri due attivisti filmavano l’azione di protesta.
Gli attivisti di Ultima Generazione dovranno rispondere dell’ipotesi di reato di interruzione di ufficio o pubblico servizio e di non aver preavvisato la Questura della manifestazione posta in essere. Nessun danno è stato provocato al sito museale, come accertato da un accurato controllo svolto al termine dell’azione dagli agenti unitamente a personale degli Scrovegni.
Le dichiarazioni
“Non c’è niente di più importante in questo momento storico – ha scandito uno di loro – se non agire per salvarsi la pelle. Quando manca il cibo, manca l’acqua, le persone diventano violente. Guardiamo a cosa sta succedendo in Sicilia, cos’era successo in Sudan: senza acqua non si può vivere, le persone migrano, ci sono conflitti. La disobbedienza civile è l’unico modo per farsi sentire».
Attivisti di Ultima Generazione: chi sono
Il movimento degli attivisti di Ultima Generazione nasce da una costola degli ambientalisti globali Extinction Rebellion e punta a intensificare gli obiettivi della decarbonizzazione attraverso tre tipologie d’azione non violenta e, all’occorrenza, seccante: lo sciopero della fame, il blocco del traffico e l’imbrattamento di edifici istituzionali.