Il grande alpinista himalayano, Nirmal Purja, ride delle accuse ricevute per aver postato una foto che lo ritrae sul Monte Rosa con le scarpe da trekking: “Sono reduce da undici mesi di spedizioni sugli 8 mila. Per me un 4 mila non è così difficile”.
Quando Nirmal Purja è stato visto con le scarpe da trekking ai piedi davanti alla Capanna Margherita, il rifugio alpino più alto d’Europa sulla vetta della punta Gnifetti, nel gruppo del Monte Rosa, a quota 4556 metri, tutti lo hanno insultato credendo che fosse uno dei tanti turisti sprovveduti.
Peccato che Nirmal Purja, però sia il re degli 8mila nepalese, noto e celebre per aver scalato tutte le quattordici montagne di 8000 metri nel giro di poco più di 6 mesi. L’esperto, non conosciuto ai più, è stato scambiato per uno dei tanti scalatori che si avventurano sui ghiacciai senza la giusta attrezzatura e con le scarpe da ginnastica ai piedi.
Anche per questo Nirmal è stato definito da chi commentava l’immagine, postata su Facebook dalla pagina “Alpinisti in Erba” come “l’ennesimo merendero con pantaloncini corti e scarpe da ginnastica per salire fino a capanna Margherita. Io mi chiedo se sta gente abbia un minimo senso di cosa voglia dire essere in montagna su un ghiacciaio”.
Un commento che ha scatenato l’ira degli utenti che si sono prodigati a ricordare i rischi di percorrere sentieri senza un’adeguata attrezzatura e aggiungendo che la montagna “andrebbe lasciata ai veri amanti delle escursioni e non a chi, con le proprie azioni, rischia di mettere in pericolo i soccorritori”.
Tra loro anche chi, riconoscendo lo scalatore, lo ha difeso: “i pantaloni non sono corti, ma tirati su. Le scarpe potrebbero essere solo un secondo paio portate al rifugio. Ma quelli che commentano lo sanno chi è? È forse il migliore alpinista vivente, detiene diversi record sugli 8000 metri: questo qui a capanna Margherita ci può salire anche in mutande”.
E i gestori del rifugio hanno scritto: “Per quanto ci riguarda qui possono salire come vogliono e Purja non è stato di certo il primo a scalare la vetta con le scarpette. Come lui, anche molti altri esperti camminatori, che sanno quello che fanno”.
Nirmal Purja Monte Rosa: la replica dell’alpinista
Non ha tardato ad arrivare la replica del protagonista dello scatto postato sui social che dice:
“Ho guidato spedizioni per 11 mesi su montagne oltre gli 8000 metri, parliamo di 32 salite e non ho mai fallito. Ormai le mie dita dei piedi sono come ramponi. In realtà ho abbastanza esperienza per correre su e giù per la montagna con le scarpe da trail running. In più indosso il miglior modello di calzatura prodotto dal mio sponsor”.
Lo stesso Nirmal ha raccontato che quel giorno, mentre scalava la vetta del Monte Rosa chi non lo ha riconosciuto ha commentato il suo look definendolo “basic” ma l’alpinista sapeva perfettamente quello che stava facendo, “al mattino mi sono svegliato in perfette condizioni. Per me 4500 metri non sono difficili”. Invece chi lo ha incrociato sul cammino e lo ha riconosciuto ha detto: “Wow, sei Nirmal, sei un vero eroe”.
Chi è Nirmal Purja
Nirmal Purja, noto anche con lo pseudonimo di Nims Purja o Nimsdai, è uno degli alpinisti più celebri al mondo. Ha scalato tutte le quattordici montagne di 8000 metri nel tempo record di 189 giorni, poco più di 6 mesi. Il record è avvenuto nel 2019 con il suo “Project Possible 14×7”. Insieme ad altri nove alpinisti nepalesi, ha effettuato anche la prima ascensione invernale del K2, ultima vetta di ottomila metri ancora inviolata d’inverno.
Il progetto “14X7” prevedeva di scalare tutti i 14 monti che superano gli ottomila metri di quota in meno di 7 mesi, un’impresa considerata da molti oltre i limiti del possibile dato che il primato precedente apparteneva al sudcoreano Kim Chang-Ho che ci aveva impiegato 7 anni, 10 mesi e 6 giorni.
Nirmal Purja, o Nimsdai, è diventato anche protagonista di un documentario targato Netflix, dal titolo “14 peaks: nothing is impossible”, che racconta le sue imprese.