Notte di lunghi coltelli. E dissidi sempre insistenti e forti. Si è parlato e discusso tanto delle liste del Partito Democratico, ma Forza Italia non è da meno, considerato che è ancora in alto mare nella composizione delle liste. I casi e i malumori sono tanti. C’è un caso Casellati, paracadutata e non gradita in Basilicata, e Francesco Giro dopo 25 anni annuncia l’addio a Silvio Berlusconi.
A complicare il tutto, la sospensione dei lavori, per consentire agli azzurri di partecipare ai funerali veneziani di Niccolò Ghedini, il senatore forzista e tra i fedelissimi del Cav, scomparso il 17 agosto scorso. L’unica cosa certa è che stasera si chiude, “o entro domattina al massimo, perché poi bisogna depositarle“. Parola di Paolo Barelli, capogruppo forzista alla Camera impegnato in questi giorni, insieme ai vertici del suo partito, nel faticoso completamento delle candidature per le prossime elezioni.
Elezioni 2022. I casi Basilicata e Molise
In attesa della soluzione del puzzle, emerge un caso Elisabetta Casellati. La presidente del Senato infatti, costretta a rinunciare al suo collegio Veneto 1, avrebbe dovuto ripiegare in Basilicata, dove però i vertici locali del partito hanno presto sbarrato la porta. “Un senatore che lavora incessantemente per il territorio e che ha portato il partito dal 4% al 12,5%. Il popolo lucano merita rispetto e va rappresentato da gente lucana del territorio. Io sto con Giuseppe Moles“.
Malumori anche legati al presidente della Lazio Claudio Lotito che sembra doversi candidare nell’uninominale per il Senato in Molise. Altra regione che resterebbe a bocca asciutta e già segnata dal caso di Anna Elsa Tartaglione, deputata uscente di Isernia, fino a pochi giorni fa destinata al seggio sicuro, esclusa all’uninominale della Camera per la scelta su Lorenzo Cesa, segretario nazionale di Unione di Centro.
Intanto a dire addio è intanto il senatore Francesco Giro, con la doppia tessera di Fi e Lega. “Dopo quasi 25 anni di impegno politico diretto, nelle istituzioni e fra la gente, a Roma e nel Lazio, è giunto il momento anche per me di fare un passo indietro e sostenere”, ha annunciato. Chiude il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani: “Sarà una notte di lavoro, la tensione era inevitabile”