Alla fine Raffale La Regina rinuncia alla sua candidatura tra le liste PD in Basilicata. Dal suo account Twitter, il segretario PD della regione, ha ufficializzato il passo indietro dopo essere stato attaccato su più fronti rispetto ad alcuni post social pubblicati dal politico – e ripresi da Il Giornale – contro lo Stato di Israele:

Quando si hanno 20 anni si esprimono e si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea. Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perché questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo.

https://twitter.com/RaffaeleLaRegin/status/1560959135373565954

Liste PD, le precedenti dichiarazioni

Nella giornata di ieri il PD aveva provato a difendere il suo candidato pubblicamente, dichiarando che lo stesso La Regina sarebbe rimasto capolista come candidato in Basilicata:

Il ritiro della candidatura di Raffaele La Regina è una dozzinale fake news che Matteo Salvini maldestramente alimenta. Nessun passo indietro, stiamo lavorando alla campagna elettorale con passione e determinazione. La vicenda di ieri si è chiusa con le mie scuse, la destra vorrebbe tenerla aperta. Come detto al Pd, giovani e Sud saranno il motore della crescita del Paese. Andiamo avanti!

La Regina, nelle precedenti ore si era difeso dalle accuse in questa maniera:

Il Giornale di oggi mi accusa di negare l’esistenza dello Stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica. Un gesto comunque sbagliato, per cui chiedo scusa. Ma voglio essere chiaro, non ho mai messo in dubbio la legittimità dello Stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto a esistere.

Raffaele La Regina

Detto questo, Enrico Letta, secondo alcuni rumors, avrebbe avanzato una richiesta ad Enzo Amendola – attuale sottosegretario agli Affari europei – per convincerlo a correre come capolista in Basilicata alla Camera per la lista “Italia democratica e progressista”.