La campagna elettorale inizia a surriscaldarsi e i leader non risparmiano commenti al veleno rivolti agli avversari nella contesa per le politiche del 25 settembre. La vittoria di Giorgia Meloni “sarebbe un rischio per il Paese. Sarebbero felici Trump, Putin e in Europa Orban”. Queste parole del segretario del Pd, Enrico Letta, alla Cnn hanno fatto irritare la presidente di Fratelli d’Italia. Che su Facebook sbotta: “La differenza tra la sinistra italiana e i patrioti italiani? Semplice, i patrioti difendendo sempre l’Italia, la sinistra va in giro a screditare la nazione per difendere il proprio tornaconto. Enrico Letta utilizza la sua intervista alla Cnn non per parlare bene della sua Patria, o almeno del suo programma, ma per lanciare allarmi e menzogne su Fratelli d’Italia dicendo che in caso di vittoria del centrodestra sarà la catastrofe in Italia e in Europa”. Poi incalza: “A Letta non importa se così facendo danneggia l’Italia, la sua unica preoccupazione è tutelare il sistema di potere della sinistra italiana. Siamo fieri di essere l’alternativa politica a questa gente”.

La replica di Letta non si fa attendere ed è affidata a Twitter: “Meloni mi accusa di screditare l’Italia all’estero perché espongo coi fatti le scelte del suo partito in Europa. Nello stesso giorno lei parla di obbligo di fideiussione per gli stranieri, blocco navale fuori dai nostri confini e Pnrr da rinegoziare. Tre follie per chi ci guarda da fuori”.E poi c’è il ‘capitolo’ russo che contribuisce ad alimentare il dibattito, dopo l’attacco frontale del ‘falco’ del Cremlino, Dmitry Medvedev. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, assicura: “La Russia non influirà minimamente sul voto degli italiani, sceglieranno operai, casalinghe, studenti e pensionati con la loro testa. Se veramente a sinistra c’è qualcuno che pensa che i Paesi stranieri possano condizionare il voto degli italiani, gli manca di rispetto”. E ancora: “Non vado in Russia da anni e non ho contatti con politici russi da anni”.

Poi a stretto giro arriva la replica del leader di Impegno civico, Luigi Di Maio, che rintuzza: “È stato Putin a dirti che non ci saranno influenze russe sulle nostre elezioni? I tuoi contatti con la Russia sono evidenti. La tua timidezza nel prendere le distanze dalle gravi minacce di esponenti russi ti rende complice di queste ingerenze”. Quella di Medvedev è stata una “carnevalata”, ad essere pericoloso “è più quello che non appare”, il pensiero del presidente del Copasir, Adolfo Urso. Le dichiarazioni dell’ex presidente russo “valgono quelle valgono – chiosa – è diventato un personaggio grottesco”.