Il tennis si prepara ad accogliere Daniil Medvedev ai prossimi US Open ma intanto tiene banco il tema legato al coaching. La nuova misura introdotta nel circuito tennistico prevede la possibilità da parte dell’allenatore di dare consigli al proprio assistito nel corso del match.

Secondo il n°1 al mondo del ranking ATP, tuttavia, questa misura non cambierà in maniera decisiva il tennis perché sarà sempre il giocatore a prendere le decisioni più importanti durante le diverse fasi di gara. Ecco il commento di Medvedev:

Durante la partita, non vedo davvero come un allenatore possa aiutare, come in altri sport, c’è la tattica che è così importante. Ecco, voglio dire, quando c’è la partita di tennis, io Immagino che possa essere una partita su cinque set dove improvvisamente cambi la tua posizione in risposta, o, vai più sul rovescio dell’avversario, tutto questo forse può vederlo. Quindi penso che a volte possa cambiare il gioco. Allo stesso tempo, molte partite sono, diciamo che gioco contro Fritz domani, è il nostro primo incontro, comunque so come gioca e lui sa come gioco. Non penso che il coaching in campo domani farà una grande differenza. Ma in generale, mi va bene, non sono mai stato contrario.

Non solo coaching, Medvedev parla delle altre novità del tennis

Tra gli altri temi affrontati c’è poi stato quello relativo alle palline di gioco, visto che ad US Open i materiali utilizzati per il circuito maschile e femminile sono diversi. Su questo punto, Medvedev ha dichiarato:

Non ho giocato con le palline femminili quindi non ho niente da dire. Non ho idea di quale sia la differenza. Mi piacciono le palle dello US Open, quindi se è perché sono diverse dalle donne, sono felice, ma sì, non ho molto di più da dire.

Sulla superficie infine:

A qualcuno piacciono questi campi; a qualcuno non piacciono. Io, preferirei ogni campo come gli US Open, ma capisco anche che non è giusto in un certo senso, anche i campi in terra battuta sono diversi. Quindi è una parte molto difficile del lavoro in cui devi adattarti e provare a vincere la partita, non importa la superficie, non importa la palla.