Un dipinto di Pablo Picasso, realizzato per omaggiare l’artista tedesco Paul Klee, potrebbe raffigurare un ritratto satirico del dittatore Adolf Hitler. L’ipotesi è stata illustrata durante la conferenza internazionale “L’arte in fuga da Hitler” che si è svolta nei giorni scorsi nel castello dei conti Brancaleoni di Piobbico (Pesaro Urbino).
Oggetto dell’assise l’arte perseguitata dal nazifascismo, tra cui l’emblematica furia della censura nazista che sfociò con la mostra “Arte degenerata” nel 1937, nella quale furono esposte gran parte delle opere di tutti gli artisti contrari al regime del Fuhrer.
Durante la conferenza è stato svelato in prima mondiale il dipinto attribuibile a Picasso, che avrebbe rappresentato il volto di Hitler con oggetti ed elementi vietati dallo stesso dittatore (la pipa, il rossetto rosso e il trucco in viso), come a volerlo demonizzare mettendo in ridicolo la sua stessa immagine.
Dipinto di Picasso, il parere dell’esperta
Paul Klee e Picasso, uniti da ammirazione e amicizia reciproca, si incontrarono in almeno due occasioni, tanto che nel 1914 Klee fece un tributo a Picasso e alla sua forma d’arte. “Ovviamente non esistono presupposti tali al momento che ci portino ad attribuire l’opera con certezza a Picasso, sicuramente il dipinto e il suo studio dovranno essere ulteriormente approfonditi”, ha spiegato l‘esperta internazionale d’arte Annalisa Di Maria, che ha presentato lo studio stilistico, la ricerca storico-archivistica e l’accostamento attributivo.
L’esperta è concorde insieme ad altri che il dipinto di Picasso non sia mai stata catalogato e che sia stato disperso per un lungo periodo. Sono molti gli elementi che riconducono la creazione dell’opera forse alla mano di Pablo Picasso: la perizia del calligrafo forense Stefano Fortunati per lo studio degli elementi di scrittura rintracciati nell’opera e l’analisi simbolica con il loro significato, lo studio scientifico e l’analisi multispettrale curata da Andrea da Montefeltro. Lo studio del supporto, del pigmento, le analisi stilistiche e di comparazione hanno portato a presupporre la collocazione della realizzazione dell’opera tra il 1935 e il 1937.
Annalisa di Maria continua affermando che “il dipinto di Picasso merita di essere conosciuto e studiato ancora e visionata da altri esperti per poterne apprezzare l’importanza; sicuramente rappresenta una delle opere più importanti del ‘900 come critica al nazismo e come testimonianza del dissenso e portatrice di verità di quegli orrori compiuti da uno dei dittatori più sanguinari della storia. Solo un genio e un maestro dell’espressionismo con un profondo senso d’ironia pungente poteva aver creato un dipinto di questo genere”.