Turismo e personale non sembra essere un binomio felice nell’estate 2022: non solo la ristorazione, anche il mondo della cultura lancia un appello al governo affinché intervenga. Portavoce della richiesta è Eike Schmidt, il direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, secondo cui la mancanza di forza lavoro mette a serio rischio l’apertura dei musei.

Uffizi punta di diamante a luglio, a Ferragosto cancelli chiusi

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, non ha digerito il mancato incasso di Ferragosto e si “sfoga” denunciando la carenza di personale che affligge l’intero sistema museale e di cultura italiano. Secondo i dati diffusi dalla stessa struttura, a luglio hanno visitato la “Venere” di Botticelli quasi 430mila persone, a cui si sommano le oltre 40mila del weekend di Ferragosto: peccato che il 15 gli Uffizi fossero chiusi e i dati si riferiscano ai soli Giardini di Boboli.

Per il numero uno degli Uffizi il problema riguarda il poco margine di manovra della direzione museale, dal momento che la gestione del personale è in capo alle amministrazioni:

Quella delle risorse umane è la sfida più grande che si troverà ad affrontare chiunque sarà eletto nuovo ministro della Cultura. Viviamo un periodo in cui l’offerta museale cresce e i visitatori tornano ad aumentare, tuttavia il numero degli addetti nei musei continua a contrarsi. Negli ultimi anni a Firenze sono stati autorizzati 166 pensionamenti, rimpiazzati da 34 nuovi ingressi: un passivo insostenibile

Se si investisse di più nel creare un sistema efficiente di risorse umane potremmo offrire un servizio migliore al pubblico. Basterebbe un piccolo sforzo di alcune decine di unità per garantire molte più aperture, con un effetto moltiplicatore non solo sui nostri introiti

Eike Schmidt, direttore Gallerie Uffizi

La risposta del Ministero: “Oltre 2.500 assunzioni di personale nel prossimo biennio”

La replica arriva a stretto giro da Massimo Osanna, direttore generale dei musei del ministero della Cultura:

Gli Uffizi, in quanto museo autonomo, hanno un budget che possono usare per acquisire personale da Ales (la società controllata al 100% dal ministero della Cultura). Ma il problema riguarda la capillarità del sistema museale nazionale: oltre 480 luoghi della cultura su cui distribuire il personale. Posso affermare con certezza che gli Uffizi sono sempre stati privilegiati rispetto ad altri siti come ad esempio Pompei

Voglio comunque sottolineare che a breve ci saranno nuove assunzioni di personale. A settembre saranno contrattualizzati 1053 addetti alla vigilanza, di cui 15 destinati proprio agli Uffizi, più altre 400 assunzioni entro fine anno. Nel 2023 sono in programma almeno un migliaio di nuove assunzioni anche grazie ai fondi del Pnrr

Massimo Osanna, direttore generale dei musei del ministero della Cultura

Ma la platea di chi sostiene la visione di Schmidt è ampia:

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Per il momento ci mancano circa 20 custodi che saranno regolarizzati a settembre. Sono favorevole a un investimento parallelo tra personale e tecnologia ma è bene ricordarsi l’importanza del contatto umano con il pubblico. Abbiamo tanti giovani laureati con voglia e ambizione di raccontare il nostro territorio

Paolo Giulierini, direttore del Mann, il museo archeologico di Napoli

Quello di Schmidt è un allarme condiviso: siamo sotto organico quasi del 50% per i custodi e del 70% a livello globale. Grazie all’abnegazione del nostro personale abbiamo evitato molti giorni di chiusura forzata

Eva Degl’Innocenti, direttrice del Marta, il Museo archeologico nazionale di Taranto

I musei sono diversi tra loro: gli Uffizi hanno una capienza molto diversa però è anche vero che noi siamo un caso particolare avendo gli ingressi contingentati. Attendiamo fiduciosi le future integrazioni

 Francesca Cappelletti, la direttrice della Galleria Borghese di Roma