Erdogan e la Turchia stanno ricoprendo il ruolo di centro del mondo nelle ultime ore: dalla ripresa dei rapporti con Israele, alla mediazione tra Russia e Ucraina fino al ruolo chiave nell’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Tuttavia, per Erdogan e la Turchia rimane scoperto il dossier internazionale più spinoso: quello della Siria.
Il piano di Erdogan dietro l’operazione Siria: l’esodo di migranti dalla Turchia
A margine della conferenza stampa di chiusura della missione ucraina a Leopoli, il presidente della Turchia Erdogan è stato interrogato a proposito della situazione in Siria:
La Turchia non prende di mira il territorio della Siria, i siriani sono nostri fratelli. La loro integrità territoriale è per noi importante e il regime di Assad dovrebbe essere consapevole di questo. Sono gli Usa e le forze della coalizione occidentale ad alimentare principalmente il terrorismo in Siria, lo hanno fatto spietatamente e lo fanno ancora
Siamo sempre stati parte della soluzione. Ci siamo sempre presi responsabilità per la questione siriana. Il nostro obiettivo è la pace a livello regionale e la protezione del nostro Paese da significative minacce che provengono dalla crisi
Recep Tayyip Erdogan, presidente Turchia
In realtà le milizie americane hanno sostanzialmente completato la ritirata dall’area, che rimane presidiata soprattutto dalle truppe di Russia, Iran e della stessa Turchia per quanto riguarda la Difesa Nato. L’obiettivo da sempre dichiarato da Erdogan in campagna elettorale è quello di creare una zona cuscinetto sicura per consentire ai 3 milioni di profughi siriani residenti in territorio turco di ritornare in patria. Ma per farlo è necessario che a Damasco si possa instaurare un clima di pace.
L’area interessata da Ankara è quella nord-est, alla base del conflitto con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) che è stato asse di scambio nella trattiva con Finlandia e Svezia. Nei giorni scorsi, più precisamente il 16 agosto, la Turchia ha lanciato un nuovo raid missilistico sull’area di interesse, continuando a mostrare la propria presenza. Lo stesso Erdogan ha più volte dichiarato di voler mantenere rapporti ottimi con Vladimir Putin, tuttavia il conflitto di interessi che si sta venendo a creare (la Russia vuole uno sbocco sul Mediterraneo) rischia di incrinare pericolosamente il filo.