Sgradevole episodio di razzismo all’ospedale di Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine, dove un medico di origini camerunensi è stato vittima di un’aggressione verbale a sfondo razzista da parte di un paziente in quel momento ricoverato.

Nella notte del 17 agosto 2022, mentre ero di turno al Punto di Primo Intervento di Lignano, ho subito la violenza verbale razzista più feroce della mia vita e ho deciso, di concerto con il mio legale, di sporgere denuncia.

Andi Nganso, medico 32enne vittima di insulti razzisti

Il medico vittima di aggressione a sfondo razzista denuncia la politica

Andi Nganso, medico 32enne nato in Camerun, racconta alla stampa e sui social network i lunghi attimi in cui un paziente in cura al Punto di Primo Intervento a Lignano Sabbiadoro si è lanciato in un’aggressione verbale a sfondo razzista nei suoi confronti. Il medico, ha deciso di denunciare l’accaduto di concerto con il proprio avvocato.

Il giovane è una figura particolarmente rinomata per essere il referente Public Health per la Croce Rossa Italiana. Come ciliegina sulla torta degli epiteti l’uomo, un 60enne ricoverato per lesioni multiple, ha pronunciato la tipica parola con la “n” oltre ad altri insulti così riassunti:

Mi fai schifo, preferivo due costole rotte in più piuttosto che un dottore n….o. Mi viene da vomitare, se lo sapesse Zaia. La laurea da voi costa 500 dollari, pezzente. Non toccarmi, che mi attacchi le malattie

Estratto dell’insulto razzista

Come anticipato, la vicenda è avvenuta nella serata di mercoledì 17 agosto e viene descritta da Andi nel dettaglio sottolineando l’atteggiamento razzista già dalle prime fasi di ingresso nella struttura:

Già l’infermiera che lo ha accolto mi ha riferito di alcuni “commenti” sopra le righe, io ho provato ad entrare in comunicazione con il paziente come faccio sempre ma in risposto ho ottenuto solo una raffica di insulti e minacce razziste di ogni tipo. Considerando la gravità delle offese ho ritenuto opportuno chiamare da subito le forze dell’ordine.

La ricostruzione dei fatti

Il giovane ha successivamente replicato per le rime al paziente sostenendo di essere orgoglioso delle sue origini e della scelta che ha compiuto a 19 anni quando lasciò la sua terra per iniziare gli studi in Italia. Poi ha anche spiegato come intende procedere sulla questione:

Sento l’esigenza di divulgare il mio atto di resistenza verso un odio e un razzismo che per la mia esperienza si fa sempre più forte alla vigilia degli appuntamenti elettorali o quando il tema dell’immigrazione sale agli onori delle cronache. Non si può permettere che questi sentimenti, meschini e vergognosi, emergano incensurati e diventino qualcosa di socialmente accettato. In questo Paese la politica dovrebbe realizzare e prendere consapevolezza delle conseguenze delle proprie retoriche.

Andi Nganso

È l’ennesimo caso triste e deplorevole che colpisce il nostro Paese ed assume tratti ancor più critici se si guarda indietro nella storia: lo stesso Andi Nganso era infatti già stato vittima di un episodio simile quattro anni fa a dimostrazione del fatto che negli ultimi anni sia cambiato poco o nulla su questo tema.