Sembra si sia giunti a una svolta per l’omicidio di Letojanni per il quale nella notte è stato emesso uno stato di fermo per un diciottenne di origine tunisina da parte dei carabinieri della Compagnia di Taormina. Il ragazzo è stato accusato di omicidio aggravato per la morte di un uomo di 56 anni nella sua abitazione di Letojanni, nel Messinese, al numero 9 della centralissima via Nenzi.

Il pubblico ministero, sulla base di una prima valutazione delle fonti di prova acquisite e ritenendo la ricostruzione fornita dal giovane in contrasto con le dichiarazioni testimoniali acquisite dagli investigatori, ravvisando il pericolo di fuga, ha emesso il provvedimento di fermo e disposto la reclusione nel carcere di Messina Gazzi, in attesa della convalida per l’omicidio del 56enne a Letojanni. Sono ancora in corso ulteriori accertamenti finalizzati, fra l’altro, a chiarire il movente e a escludere l’eventuale coinvolgimento di altri.

I carabinieri del Comando Stazione di Letojanni, supportati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Taormina, dopo avere ricevuto ieri le telefonate dei vicini che li informavano di una lite in via Nenzi, sono immediatamente intervenuti sul posto dove hanno trovato il corpo esanime di un uomo di 56 anni originario del luogo, con evidenti segni di arma da taglio sul corpo ritrovato nudo. Sin da subito in base agli accertamenti era stato individuato nel potenziale colpevole dell’omicidio un giovane che si era allontanato dall’abitazione della vittima a Letojanni di tutta fretta poco prima dell’arrivo dei soccorsi. I militari dell’Arma sono riusciti a risalire all’identità del ricercato che è stato rintracciato, dopo poco presso la sua abitazione con una vistosa ferita di arma da taglio sulla mano, ancora sanguinante.

Omicidio a Letojanni, l’uomo massacrato con un coltello da cucina

I carabinieri hanno deciso pertanto di eseguire una perquisizione domiciliare nei suoi confronti, rinvenendo alcuni indumenti sporchi di sangue, che sono stati sottoposti a sequestro per le successive analisi di laboratorio. La visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza lungo la via di fuga percorsa dal giovane, hanno permesso di stabilire la compatibilità degli indumenti trovati in casa con quelli da lui indossati nel momento in cui è stato ripreso dalle telecamere subito dopo il brutale omicidio di Letojanni. Il sopralluogo effettuato dagli uomini del Ris di Messina ha permesso di repertare diverse tracce ematiche nell’abitazione della vittima e di trovare a fianco del cadavere l’arma del delitto, un coltello da cucina con una lama di circa 10 centimetri, ancora sporco di sangue.

Il 18enne è quindi in stato di fermo con l’accusa di omicidio aggravato, un delitto che a scosso la cittadina siciliana con le ragioni del brutale gesto che sono da accertarsi.