Jonah Hill, classe 1983, si ritira dalla promozione dei suoi film: è una scelta pensata la sua, dovuta agli attacchi di ansia che mettono a dura prova la sua salute mentale. L’ultima apparizione dell’attore sullo schermo è stata nel film Don’t Look Up, rilasciato lo scorso dicembre: interpretava Jason Orlean, figlio di Janie Orlean, la presidentessa degli Stati Uniti, cui prestava il volto Meryl Streep. Da poco, torna con un documentario molto personale, Stutz, diretto e girato in gran segreto: al centro della pellicola, vi è una persona molto cara all’attore, ovvero il suo psicoterapeuta Phil Stutz, che ah iniziato a vedere nel 2017, sotto il consiglio di un’altra grande star del mondo cinematografico, ovvero Joaquin Phoenix. Durante il film, Jonah Hill e lo psicoterapeuta parlano di salute mentale e si confrontano: presto, emerge una triste verità. Il lavoro dei sogni di Hill si è trasformato in un vero e proprio incubo, mentre l’ansia delle promozioni si fa sempre più forte, pronta a divorare qualsiasi cosa.

Jonah Hill

Allora, mentre il film Stutz fa il suo debutto ai suoi primi festival, Jonah Hill prova a lasciar parlare il suo lavoro da solo, nella speranza che ciò possa lenire gli effetti di un’ansia che è notevolmente peggiorata. L’attore, poi, non promuoverà neppure i suoi prossimi film, tra cui si trova la commedia romantica You People, che ha scritto insieme a Kenya Barris e in cui recitano Eddie Murphy, Nia Long, Julia Louis-Dreyfus e David Duchovny. Il film sarà rilasciato il prossimo anno.

Jonah Hill: la lettera a Deadline

L’attore ha spiegato a Deadline la sua scelta tramite una lettera, che riportiamo qui su TAG24 e che traduciamo in italiano, per permettere una comprensione più immediata ai lettori.

Di seguito, il testo:

” Ho finito di dirigere il mio secondo film, un documentario su di me e sul mio psicoterapeuta, incentrato sulla salute mentale in generale: il suo nome è “Stutz”. L’intero scopo della realizzazione di questo film è fornire la terapia e gli strumenti che ho appreso durante il mio percorso psicologico ad un vasto pubblico, per uso privato, attraverso un film che potesse intrattenere.

Attraverso questo viaggio alla scoperta di me stesso all’interno del film, sono giunto alla conclusione che ho passato quasi 20 anni a sperimentare attacchi di ansia, che sono esacerbati dalle apparizioni sui media e dagli eventi di fronte al pubblico.

Sono così grato che il film sarà presentato in anteprima mondiale in un prestigioso festival cinematografico, questo autunno, e non vedo l’ora di condividerlo con il pubblico di tutto il mondo, nella speranza che possa aiutare coloro che stanno lottando. Tuttavia, non mi vedrete là fuori a promuovere questo film e nessuno dei miei prossimi film, mentre finalmente faccio questo importante passo per proteggermi. Se stessi peggio, andando là fuori e promuovendolo, non sarei fedele a me stesso o al film.

Di solito rabbrividisco davanti a lettere o affermazioni come questa, ma so di essere uno dei pochi privilegiati che possono permettersi di prendersi una pausa. Non perderò il lavoro mentre mi prendo cura della mia ansia. Con questa lettera e con “Stutz”, spero di rendere più normale per le persone parlare di queste cose e agire di conseguenza. In questo modo, possono fare dei passi per sentirsi meglio, affinché le persone nelle loro vite possano capire i loro problemi più chiaramente.

Spero che il lavoro parli da sé e sono grato ai miei collaboratori, ai miei partner commerciali e a tutti coloro che stanno leggendo per la loro comprensione e il loro supporto.

-Jonah Hill”

Anche Tom Holland, ultimamente, sta affrontando momenti difficili a causa dell’ansia. (Ne abbiamo parlato qui)

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