Si è concluso a Leopoli il vertice trilaterale tra Volodymyr Zelensky, Recep Erdogan e Antonio Guterres. Le parti escono soddisfatte dall’incontro, ben consapevoli che la fine del conflitto sia ancora lontana.
Trilaterale a Leopoli, Zelensky: “Visita di Erdogan gradita”
Alle 16.45 ora italiana può dichiararsi concluso i vertice trilaterale a Leopoli tra Ucraina, Turchia e Nato. Tra le conclusioni non ipotizzate alla vigilia c’è la firma di un accordo tra Ankara e Kiev in cui la Turchia aderisce al pool di Paesi che finanzieranno la ricostruzione delle infrastrutture ucraine distrutte dalla guerra. Il memorandum è stato firmato dal ministro dei Trasporti di Kiev Oleksandr Kubrakov e il ministro del Commercio turco Mehmet Mus.
Zelensky è il primo a parlare, direttamente dal proprio profilo Telegram:
La visita a Leopoli di Recep Tayyp Erdogan ha rappresentato un potente messaggio di sostegno della Turchia all’Ucraina. Tema del dibattito il dossier sul grano, le prospettive future dell’aggressione russa e la situazione attuale nella centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Volodymyr Zelensky, presidente Ucraina
Il segretario dell’Onu Antonio Guterres mi ha inoltre informato che le Nazioni Unite stanno preparando una missione per indagare su quanto accaduto nella prigione russa di Olenivka, dove 53 ucraini sono stati brutalmente assassinati
Volodymyr Zelensky, presidente Ucraina
Erdogan: “Turchia continuerà il suo impegno di intermediario”
Recep Erdogan continua il suo ruolo di mediazione ed esce dal confronto con Zelensky con più chance di negoziare la pace in tempi ragionevoli:
Ho intenzione di informare il presidente Vladimir Putin riguardo alle discussioni avute oggi a Leopoli con il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky e il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. L’obiettivo dei nostri colloqui è stato come porre fine alla guerra, abbiamo parlato dei passi avanti che possiamo intraprendere a questo proposito. Siamo pronti a mettere in campo il nostro ruolo di facilitatori e mediatori con l’obiettivo di riprendere il negoziato per arrivare al cessate il fuoco che era stato decantato a Istanbul.
Recep Erdogan, presidente Turchia
Poi il passaggio sugli aiuti all’Ucraina nel processo di ricostruzione:
La Turchia parteciperà alla ricostruzione dell’Ucraina e continuerà a inviare sostegno umanitario per la popolazione civile. Garantiremo il sostegno necessario a ricostruire il Paese come abbiamo fatto finora inviando 100 tir di aiuti e accogliendo quasi 325mila cittadini ucraini
Recep Erdogan, presidente Turchia
Onu: “Lo sblocco del grano una vittoria diplomatica ma negoziati lontani”
Quasi con l’etichetta di terzo incomodo, l’Onu ha partecipato per assicurarsi che gli scenari futuri continuino a registrare piccoli passi in avanti:
La situazione a Zaporizhzhia è preoccupante, basta una sola azione per provocare un dramma umano. Il buon senso deve sempre prevalere quando in ballo ci sono l’integrità fisica delle persone o l’incolumità dell’impianto nucleare. Ritengo urgente stipulare un accordo per classificare Zaporizhhia come infrastruttura puramente civile e per garantire la sicurezza dell’area
Antonio Guterres, segretario generale Onu
Poi il dossier grano e la previsione di un futuro ancora contrassegnato dalle armi:
In meno di un mese 21 navi sono partite dai porti ucraini e 15 navi hanno lasciato Istanbul per trasportare grano e altre derrate alimentari. Proprio in questo momento oltre 560.000 tonnellate di grano e altri alimenti degli agricoltori ucraini stanno arrivando ai mercati di tutto il mondo. Il dossier alimentare rappresenta senza dubbio una vittoria per la diplomazia, per il multilateralismo ma è solo l’inizio.
Antonio Guterres, segretario generale Onu
Mi riferisco agli sforzi per creare le condizioni di un negoziato, tuttavia a oggi siamo lontani da questo scenario. Il segretario generale ha discusso gli sforzi per portare avanti la causa della pace, ma siamo ancora molto lontani dal momento in cui si potrà discutere degli sforzi per una completa cessazione delle ostilità.
Farhan Haq, vice rappresentante Onu,