E’ morto a Roma, all’ospedale militare del Celio, il generale Franco Monticone. Nato ad Asti nel 1940, Monticone è stato il comandante del IX battaglione d’assalto paracadutisti Col Moschin e della brigata paracadutisti Folgore. Il suo nome è legato al caso giudiziario ‘Lady golpe’, nato dalle dichiarazioni di Donatella Di Rosa su un presunto colpo di stato a cavallo degli anni Ottanta e Novanta.

Franco Monticone e l’affare Lady Golpe

Il nome del generale Franco Monticone è legato al caso “Lady Golpe”. Nel 1993 Donatella Di Rosa, moglie del colonnello della Folgore Aldo Michittu, fece delle dichiarazioni alla stampa, poi rivelatesi infondate, circa un presunto progetto di colpo di Stato contro le istituzioni italiane, oltreché su di un traffico di armi da guerra verso paesi belligeranti che avrebbe interessato numerosi alti ufficiali dell’esercito, tra i quali il marito.

A seguito delle dichiarazioni della Di Rosa il ministro della difesa Fabio Fabbri chiese le dimissioni del generale di corpo d’armata Biagio Rizzo; il 22 ottobre si dimise, in segno di protesta, il generale Goffredo Caninocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, accusato di aver preso parte alle riunioni.

Il generale Franco Monticone, comandante della Folgore, fu dimesso dal suo incarico e, in una diretta televisiva, dichiarò che la Di Rosa, divenuta sua amante, gli aveva chiesto circa 800 milioni di lire per facilitargli la pratica di annullamento del matrimonio presso il tribunale della Sacra Rota.

Di Rosa e il marito vennero arrestati e processati: le accuse di eversione non vennero dimostrate, ma restò quella di calunnia ai danni di Monticone, sicché la donna venne condannata a due anni e otto mesi (poi ridotti a due anni e due mesi per l’indulto). La pena non venne scontata perché la donna fu latitante fino al 2015, quando venne rintracciata e arrestata dai Carabinieri.