Un gruppo di malavitosi avente i principali nuclei territoriali a Catanzaro, Alcamo e Teramo, aveva fondato uno Stato sovrano (fasullo) in Antartide che prometteva tasse al 5% e di sottrarsi persino alla vaccinazione anti-Covid. Ora 12 individui sono agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio.

La truffa dello stato in Antartide

La truffa si basava sull’esistenza dello “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio” come soggetto dotato di un’autonoma sovranità e di connessi privilegi, in forza del Trattato Antartico del 1959. Il gruppo criminale avrebbero utilizzato una serie di artifici come l’apparente creazione di istituzioni – capo di Stato, Governo e relativi ministri, Corte di Giustizia, Tribunale Supremo, Delegazioni territoriali – di una gazzetta ufficiale, di siti internet e, soprattutto, il confezionamento di documenti d’identità anche validi per l’espatrio. 

Così facendo, avrebbero indotto più di 700 persone residenti in tutta Italia ad acquisire la cittadinanza dell’inesistente Stato Antartico, previo pagamento di una somma di denaro variabile tra i 200 e i 1000 euro.

I vantaggi offerti ai “residenti antartici”

I residenti avrebbero avuto possibilità di ricevere finanziamenti per i propri progetti, di fruire di una burocrazia più snella per le proprie imprese e di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all’estero.

I benefici più allettanti esposti erano però quelli connessi alla riduzione dell’imposizione fiscale, con un’aliquota pari solo al 5% da versare al nuovo Stato di appartenenza con correlativa esenzione dalla corresponsione delle imposte in Italia.

In almeno due casi è emersa la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare. Gli indagati, poi, avrebbero intascato dai cittadini “antartici” un’ulteriore somma di denaro pro capite proponendo l’acquisto dell’isola di Kouneli, in Grecia, per dare una concreta territorialità allo Stato.

Le indagini 

Durante le indagini, sono stati trovati passaporti e carte d’identità diplomatiche false. I documenti sarebbero stati utilizzati in diverse strutture alberghiere, sul territorio nazionale ed estero, nonché nel corso di controlli di polizia, come avvenuto a Catanzaro e in alcuni aeroporti, anche per gestire traffici illeciti di sostanze stupefacenti.

In almeno un caso, poi, è emerso l’utilizzo di una patente di guida dello Stato Antartico per superare un controllo stradale di Polizia. I proventi illeciti acquisiti, quantificati in un importo superiore ai 400.000 euro, sarebbero stati poi oggetto di successive condotte di riciclaggio attraverso un conto estero situato in territorio maltese, ove avrebbe sede una rappresentanza dello Stato.