Pizza Margherita a 10 euro, a Roncadello, una piccola frazione di Casalmaggiore, al confine tra le province di Cremona e di Mantova, dove il titolare del Funky Gallo, Alberto Rovati, ha lanciato una vera e propria provocazione, allegando al menù la bolletta del proprio locale.
Ha fatto clamore la decisione del titolare del Funky Gallo, un locale di Casalmaggiore, che è stato costretto ad aumentare i prezzi delle sue pizze, arrivando a far pagare una margherita 10 euro. Da qualche giorno, infatti sulla vetrina della sua pizzeria, Alberto Rovati ha esposto, accanto al menù, la bolletta della luce che deve pagare per il locale. Quattromila euro soltanto per il mese di Luglio. Il gesto provocatorio lo ha fatto per giustificare l’aumento di prezzi delle sue creazioni che ora sono vendute a 10 euro, prezzo per molti sproporzionato.
Eppure la pizzeria Funky Gallo, sita precisamente nella piccola frazione di Roncadello, è famosa per il buon rapporto fra la qualità delle sue pizze e il prezzo con cui queste sono proposte alla clientela, a leggere le recensioni online. O, almeno, così era fino a prima del rincaro dei prezzi di qualsiasi bene, anche quelli alimentari, del caro energia e di tutti gli altri costi di gestione di un’attività commerciale.
Pizza a 10 euro: “O passo per ladro o chiudo”
Il titolare non ha lasciato nulla al caso e si è lanciato in una lunga premessa che racconta il suo malessere che è anche quello di moltissimi altri colleghi della ristorazione in Italia.
“Non l’ho certo fatto per spaventare i clienti, ha raccontato il proprietario del locale, ma per essere molto trasparente. E per lanciare una forte protesta, dato che così non si va avanti. E ho esposto la bolletta della luce perché è la più eclatante. Poi ci sono gas e tutte le forniture essenziali. E soprattutto ci sono le materie prime.
Se io oggi mettessi una margherita a 8-9 euro, probabilmente pareggerei tutte le spese. Da lì la prospettiva di farla pagare 10 euro. Ma meglio mettere la pizza Margherita a 10 euro e passare da ladro, oppure chiudere l’attività?”, si domanda Rovati, che aggiunge poi: “Se non altro credo di essere stato onesto e trasparente coi miei clienti“.
La sua iniziativa ha suscitato diverse reazioni, specialmente sui social. Rovati però ci tiene a sottolineare che i prezzi della margherita non aumenteranno: “Non venderò la pizza a 10 euro, non sono mica Flavio Briatore. Il prezzo rimarrà di 5,50 euro finché riesco a tenere aperto. La mia era solo una provocazione”. Anche perché, aggiunge, “farlo in questa zona sarebbe improponibile”.
A maggior ragione dopo che il suo locale, nel tempo, si è anche guadagnato la nomea di pizzeria poco costosa. Il proprietario del locale non si aspettava tutto questo clamore per il suo gesto. Il suo telefono non ha mai smesso di squillare, tra amici e clienti affezionati che comunque non lo hanno abbandonato.
Aumento delle bollette e situazione di crisi anche per altri ristoratori
La situazione delicata che ha portato all’aumento delle bollette e di tutte le materie prime ha colpito molti altri proprietari di ristoranti, pizzerie e vari locali. Ricordiamo che solo pochi giorni fa anche un altro ristoratore aveva lanciato lo stesso grido disperato di aiuto verso le autorità. Si trattava dello chef barese Daniele Caldarulo del ristorante Black&White nel centro storico di Bari che sulla sua pagina Facebook ha scritto che a Ferragosto avrebbe tenuto chiuso per le spese troppo alte da affrontare.
Poche parole, ma dritte a centrare il bersaglio. che riescono a far accendere l’attenzione su un problema che sta caratterizzando il settore della ristorazione in un periodo che segue quello dei due anni fermi per l’emergenza Covid. La situazione infatti, è disastrosa, servono interventi urgenti altrimenti moltissime attività rischiano la chiusura entro pochi mesi.