Durante una recente intervista, Alessandro Zan ha espresso la sua volontà di ripresentare il ddl e la proposta sul matrimonio egualitario. Uno dei passaggi fondamentali della sua intervista è stato quello in merito all’iniziale esclusione di Monica Cirinnà dalle liste delle candidature per le elezioni del 25 settembre. Su questo tema, dopo il “dietro-front” della Cirinnà, Zan ha commentato in modo fiducioso affermando:

Ha accettato la sfida, ed è quello che conta. Monica è una guerriera: avrà un grande risultato. Lo avrà tutta la comunità del Pd: non mi fermerei ai sondaggi. Solo il 25 settembre si saprà come realmente sono andate le cose. Importante è che abbia deciso di rimanere e dare battaglia, questo farà la differenza. Non penso però che le sfide le vinca uno solo: è tutto il Pd, è la nostra comunità che sta dalla parte dei diritti. Dei diritti sociali, ambientali e civili: i diritti si tengono per mano.

Zan: “Il Ddl è una scelta strategica”

Per quanto riguarda la decisione di Enrico Letta di inserire nel programma del Partito Democratico il Ddl, Zan ha dichiarato:

Decisivo è stato Letta a inserire nel programma dem il matrimonio egualitario, che è un punto da cui non si torna più indietro. E sempre il segretario non ha mai tentennato sul ddl Zan. I diritti civili non sono corollario o questione secondaria, ma scelta strategica che qualifica e dà forza alla nostra democrazia.

In caso di elezione, l’obbiettivo di Zan è ripresentare il ddl alla Camera:

Ripresentare il ddl Zan come approvato dalla Camera e quindi la proposta sul matrimonio egualitario. Ma non è la battaglia di Zan, ripeto, bensì di tutta la comunità democratica. Si vince con il ‘noi’. Personalmente sono onorato di questa candidatura e poi nel mio territorio. Non siamo riusciti a portare fino in fondo la battaglia sulla legge contro i crimini d’odio perché alcune forze politiche si sono messe di traverso, non solo le destre. Mi riferisco a Renzi che ha lasciato le impronte digitali sul fallimento del ddl che porta il mio nome. 

“L’Italia rischia di svicolare fuori dall’Europa dei diritti”

Durante l’intervista, Zan ha definito le destre (in Europa e nel mondo) “un network” con l’obbiettivo di cancellare i diritti individuali. In particolare, il deputato e attivista Lgbt che sarà candidato capolista in Veneto ha analizzato le posizioni di Orban e di Giorgia Meloni:

C’è una rete delle destre suprematiste in Europa e nel mondo: da Trump – che ha nominato all’ultimo momento alcuni giudici della Corte suprema i quali hanno cancellato il diritto all’aborto – a Orban e a Giorgia Meloni. È un network, i cui primi atti sono lo smantellamento dei diritti individuali. Orban ha fatto una legge per impedire alle persone trans di cambiare nome dopo il completamento della transizione. La Meloni potrebbe fare la stessa cosa. Siamo davanti a un bivio: l’Italia rischia di scivolare fuori dall’Europa della cultura e dei diritti.

Sul finale c’è spazio anche per sottolineare la presenza del matrimonio egualitario all’interno del programma con Zan che ha precisato che “non esistono cittadini di Serie A e Serie B”.