Accadde oggi, 17 agosto 1943: Patton beffa Montgomery. Seconda guerra mondiale: la 7° Armata statunitense del generale George Smith Patton arriva a Messina, seguita diverse ore dopo dall’8° Armata britannica del maresciallo di campo Bernard Law Montgomery, completando in tal modo la conquista della Sicilia da parte degli Alleati. Per Patton una bella rivincita sul suo storico rivale britannico.
Accadde oggi, 17 agosto 1943: Patton beffa Montgomery
Nome in codice “Operazione Husky”: fu rubattezzato così il famoso sbarco anfibio attuato dagli Alleati anglo-statunitensi sulle coste siciliane durante la Seconda guerra mondiale. Rappresentò l’assalto alla “Fortezza Europa” guidata dal Terzo Reich, con l’obiettivo di aprire un nuovo fronte di guerra nel Vecchio Continente, invadere e sconfiggere l’Italia di Mussolini alleata di Hitler, per poi concentrare gli sforzi contro la stessa Germania nazista.
L’iniizio della campagna d’Italia
Dopo la caduta di Pantelleria, lo sbarco in Sicilia fu la prima grande operazione delle truppe alleate sul suolo italiano durante il conflitto, dando ufficialmente il via alla campagna d’Italia. “L’Operazione Husky” costituì una delle più grandi operazioni anfibie della Seconda guerra mondiale. Vi presero parte due grandi unità alleate: la 7° Armata americana al comando del generale George Smith Patton e l’8° Armata britannica al comando del generale Bernard Law Montgomery; entrambe riunite nel 15° Gruppo d’armate sotto la responsabilità del generale britannico Harold Alexander.
La conquista dell’isola
Le due armate sbarcarono nella zona sud-orientale della Sicilia con il compito di avanzare contemporaneamente all’interno dell’isola: la 7° Armata di Patton avrebbe dovuto avanzare verso Palermo e occupare la parte occidentale dell’isola. Mentre l’8° Armata di Montgomery avrebbe dovuto marciare lungo la parte centro-orientale della Sicilia verso Messina, compiendo in linea teorica un’azione a tenaglia che avrebbe dovuto imprigionare le forze dell’Asse, raggruppate nella 6° Armata italiana comandata dal generale Alfredo Guzzoni.
Gli esiti dello sbarco in Sicilia
Complessivamente, dal punto di vista strategico, la campagna di Sicilia che terminò ufficialmente il 17 agosto, fu deludente per gli Alleati che non riuscirono a impedire la ritirata delle truppe italo-tedesche del generale Hans-Valentin Hube verso l’Italia continentale. Mentre da un punto di vista politico, l’invasione della Sicilia ebbe un’influenza decisiva in Italia perché favorì la destituzione di Benito Mussolini, la caduta del fascismo e il successivo armistizio di Cassibile, con il quale le forze armate italiane cessarono le ostilità contro gli Alleati.