Fermento, delusioni e rivendicazioni. Sono diversi gli stati d’animo che emergono dal Nazzareno dopo che sono state rese ufficiali le liste PD. Il partito, com’è ormai sotto l’attenzione delle cronache politiche, ha dovuto assumere diverse decisioni forti: esclusioni eccellenti e nomi di spicco messi alla porta, indirettamente, attraverso la scelta di candidarli e candidarle in collegi proibitivi. Quelli, cioé, blindati – o quasi – dal centrodestra.
Liste PD, la difesa di Letta
Ma dalla segretaria del Partito Democratico arrivano parole volte a difendere le scelte assunte. Scelte – fanno sapere – che hanno dovuto tener conto delle regole del gioco e, quindi, della legge elettorale Rosatellum. Nonché degli equilibri necessari alla luce della neo coalizione elettorale messa in piedi.
“Non è stato un lavoro facile nè indolore per il segretario. Non c’è stato – riporta l’AGI – alcun repulisti ma un rinnovamento interno”. A chi accusa che dietro le scelte di Letta ci sia stata una precisa intenzione di escludere gli ex renziani, viene risposto: “Il rancore è una categoria dell’anima, non della politica”. E poi, viene fatto notare, in lista ci sono ex renziani, come il senatore Dario Parrini, che sono in posizione ottimale per essere rieletti: “Parrini è stato indicato dal territorio di Empoli”