Attraverso una conferenza stampa convocata a Palazzo Madama, sede del Senato, Monica Cirinnà ricostruisce le ultime 24 ore che hanno portato alla composizione delle liste del Pd per le prossime elezioni politiche.

Monica Cirinnà ripercorre il film delle liste per le elezioni

Monica Cirinnà affila gli artigli e commenta quanto accaduto nelle ultime ore in una conferenza stampa a Palazzo Madama. La senatrice del Pd si dice “offesa” e non manca di tirare più stoccate al segretario Enrico Letta. In prima battuta ripercorre la serata di lunedì:

Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, quello dell’uninominale Roma 4. Sono territori non idonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Rimango nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori. La mia avventura parlamentare può dirsi conclusa, domani comunicherò la mia non accettazione della candidatura

Monica Cirinnà, senatrice Pd

Poi spazio al pathos e lo svelamento del piano originario

Ho passato una notte terribile, un film già visto come con Renzi nel 2018. La direzione del Pd aveva adottato dei criteri per comporre le candidature, tutti perfettamente applicabili alla mia persona, alla mia storia politica e al mio territorio. Ebbene, quando si è trattato di decidere il mio futuro i criteri non sono stati applicati. Ho ricevuto uno schiaffo, non sono stata valorizzata né a livello territoriale né come dirigente nazionale

Monica Cirinnà, senatrice Pd

Infine il dietrofront non senza ferire:

Letta chiacchiera di occhi di tigre, io li tiro fuori, ma lo faccio solo per loro, per una comunità. Combattere come l’ultimo dei gladiatori è l’unico modo per non sottrarmi alla battaglia. Non è un ripensamento dettato da interesse, ma da amore e rispetto per le tantissime che persone mi hanno chiesto di ripensarci. Penso che sarà una battaglia difficile, complicata ma che forse vale la pena di fare, per salvare l’Italia dall’oscurantismo e dai fascisti

Monica Cirinnà, senatrice Pd