Silvio Berlusconi ha individuato i responsabili della caduta del governo Draghi e delle elezioni anticipate: si tratta di PD e M5s. Per il leader di Forza Italia, infatti, sono stati loro destabilizzare la situazione politica in Italia: ora cresce il rischio astensionismo in vista del 25 settembre, data delle elezioni che il centrodestra è pronto ad affrontare unito.
Berlusconi: “Draghi doveva restare, ora rischio astensionismo molto alto”
Per Silvio Berlusconi i responsabili della caduta del governo Draghi sono il MoVimento 5 Stelle e il Partito Democratico, come racconta in un’intervista al sito Politico.eu dove, inoltre, afferma che gli avrebbe preferito che Draghi fosse rimasto fino alla fine della sua legislatura:
“l rischio di astensionismo è molto alto. Questa è una delle ragioni per le quali avremmo preferito che il governo Draghi potesse continuare fino alla fine naturale della legislatura, e si andasse a votare nella primavera del 2023. Non è stato possibile, per il comportamento irresponsabile dei Cinque Stelle e per le manovre ambigue del Partito Democratico. Non è rimasta altra soluzione che ridare la parola al popolo sovrano, cosa che in un paese libero costituisce l’essenza della democrazia e quindi non è mai un male”
Il leader di Forza Italia si scaglia ulteriormente contro il PD, aggiungendo:
“I loro esponenti, non certo i nostri, hanno appena stretto un’alleanza con l’estrema sinistra, con quelli che hanno votato contro l’allargamento della Nato a Svezia e Finlandia”
Il centrodestra in vista di queste elezioni
Il 25 settembre si avvicina e, secondo i sondaggi, il centrodestra è la coalizione favorita per vincere queste elezioni. Silvio Berlusconi spiega come sarà la coalizione che si presenterà alle urne e cosa farà se dovesse salire al governo:
“Il Centrodestra italiano è dato vincente in tutti i sondaggi, ma non ha nulla a che spartire con movimenti populisti di estrema destra che hanno successo in altri Paesi europei. Noi, ma anche i nostri alleati, siamo un Centrodestra europeo, occidentale, atlantico, che ha come unico riferimento la democrazia liberale: non parteciperei a una maggioranza di governo se non fossi assolutamente sicuro della correttezza democratica, del senso di responsabilità, della lealtà all’Europa e all’Occidente, di tutti i nostri alleati”
Leggi anche: