Le Isole Marshall sono state colpite da primi casi Covid. Lo stato oceanico, infatti, da inizio pandemia sia era caratterizzato dalla peculiarità di aver tenuto sempre sotto controllo i contagi. Nelle ultime settimane, però, questi si sono triplicati in modo allarmante. In una settimana il numero dei casi nel paese, che ha circa 60mila abitanti, è arrivato a più di 3000, di cui per novi di questi è stato necessario il ricovero in terapia intensiva, mentre altri due sono deceduti. Un terzo dei nuovi postivi, inoltre, si sono registrati nella capitale Majuro. Domenica 14 agosto il ministro della Salute Jack Niedenthal ha detto che era risultato positivo circa il 75 per cento dei test effettuati nelle varie zone nel paese.
Le Isole Marshall alle prese con i focolai
Durante tutta la pandemia molti stati oceanici avevano saputo tenere sotto controllo il propagarsi del virus, con le stesse Isole Marshall che erano state l’ultimo stato a far registrare casi Covid nell’ottobre 2020. Una mossa che aveva permesso di tenere aperte le frontiere per il turismo. Fino alla settimana scorsa, inoltre, non erano stati registrati focolai, non c’erano stati cioè contagi da persona a persona sul territorio.
Lunedì scorso, però, è stato individuato il primo focolaio, con il governo ha risposto dichiarando lo stato di emergenza sanitario, chiudendo le scuole e introducendo alcune misure di salute pubblica. Il rapido aumento dei casi, inoltre, ha portato ad un passaggio da una strategia della prevenzione a una strategia della mitigazione ha spiegato Niedenthal. Attualmente sono stati indetti lockdown, grazie anche all’alta percentuale di vaccinati (circa il 70%). Nonostante questa scelta, però, molte persone hanno deciso di rimanere a casa.
I casi in aumento hanno messo alla prova il sistema sanitario delle isole, e il ministero ha richiamato al lavoro infermieri e medici positivi ma con sintomi leggeri per poter mantenere l’operatività degli ospedali.