Novità pensioni 2023
Novità pensioni 2023. La riforma delle pensioni è uno dei provvedimenti più urgenti di cui si dovrà occupare il nuovo governo, considerando che, in assenza di interventi, dal 31 dicembre 2022 tornerebbe in vigore la legge Fornero.
Centrodestra
Il centrodestra con la Lega in primis torna a sbandierare la quota 41 (cioè la possibilità di uscire con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età) per tutti i lavoratori, a differenza degli attuali requisiti di 41 anni e 10 mesi le donne, 42 anni e 10 mesi gli uomini. Berlusconi promette pensioni minime a 1.000€ al mese. Annuncio che, tradotto, potrà valere solo per chi è privo di qualsiasi altro reddito.
Centro
I partiti di centro sosterranno il programma che il Governo uscente ha provato ad avviare ad inizio anno con i sindacati. Una flessibilità in uscita a patto di optare per il sistema contributivo (ad esempio estendendo l’opzione donna anche agli uomini oppure una pensione a due tappe: quella contributiva da 62-64 anni e quella retributiva a 67 anni) accompagnata da una riforma del sistema contributivo in grado di tutelare donne, caregivers e giovani con carriere discontinue. Sostegno anche per rendere strutturale l’ape sociale e per una riduzione del prelievo fiscale.
Centrosinistra
Il M5s ripartirà da quota 41, salario minimo, la difesa del reddito di cittadinanza ed il sostegno ai pensionati poveri. Mentre il Pd riproporrà anch’esso il salario minimo e la riduzione della pressione fiscale ed una flessibilità in uscita moderata, a favore soprattutto delle categorie più svantaggiate.
E’ dal 2012 che sventolano sto feticcio:
41 anni di contributi per tutti
poi hanno fatto 41 anni di contributi solo per alcune categorie più o meno sfortunate…..e quasi tutti i militari……dividi et impera …..
In Francia da anni vanno tutti/e indistintamente con 42 anni di contributi (anche dopo manifestazioni di piazza…..).
E’ così difficile copiare ?….. a parte i soggetti veramente sfortunati