Positivo al Covid-19, Albert Bourla, il Ceo della casa farmaceutica Pfizer che ha dichiarato di presentare sintomi lievi: “Siamo arrivati ​​così lontano nei nostri sforzi per combattere questa malattia, sono fiducioso”. Iniziato l’uso della pillola anti-Covid Paxlovid, approvata dall’Fda che protegge le persone più fragili

Il Ceo dell’azienda farmaceutica Pfizer, Albert Bourla, è risultato positivo al Covid-19. A darne notizia è lui stesso, in un post su Twitter, dove dichiara anche di avere sintomi lievi. “Sono grato di aver ricevuto quattro dosi del vaccino Pfizer-BioNTech e mi sento bene”, ha rassicurato. Bourla che ha aggiunto di trovarsi in isolamento domiciliare e di aver iniziato un trattamento a base di Paxlovid, la pillola anti-Covid prodotta dalla sua stessa azienda.

Il Ceo di Pfizer non manca di unire al messaggio una nota di ottimismo: “Siamo arrivati ​​così lontano nei nostri sforzi per combattere questa malattia che sono fiducioso che avrò una pronta guarigione. Sono incredibilmente grato per gli instancabili sforzi dei miei colleghi di Pfizer che hanno lavorato per rendere disponibili vaccini e trattamenti per me e per le persone in tutto il mondo”.

Bourla ha specificato anche che il medicinale ha ottenuto l’autorizzazione dell’Fda (Food and Drugs Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) nelle cure domiciliari. Secondo le indicazioni dell’Fda, l’utilizzo del farmaco per il trattamento di pazienti positivi al virus è stato approvato per le persone ad alto rischio di sviluppare sintomatologia grave, di età pari o superiore a 12 anni, con un peso di almeno 40 kg e risultati positivi al test per il SARS-CoV-2.

Ceo di Pfizer positivo al Covid-19: Paxlovid salvavita per le persone più fragili

Secondo Edgardi Franke, il Segretario di Stato per la Sanità, fino ad ora sono state consegnate ai grossisti 460.000 confezioni, su un milione di ordini totali. ”Di queste, 280.000 raggiungeranno la data di scadenza entro Febbraio 2023” ha precisato il ministero.

Aspra la critica dell’opposizione, che si esprime per bocca dello stesso Pilsinger. “Il fatto che le dosi di Paxlovid rischino di scadere, con un costo di milioni di euro, dimostra che Karl Lauterbach non ha imparato nulla” ha commentato il politico dell’Unione.

Sono almeno quattro milioni, inoltre, le dosi del farmaco che sarebbero già state distrutte perché scadute.

Lo steso Pilsinger a proposito delle nuove confezioni che rischiano di scadere, ha dichiarato che sarebbe molto meglio inviarle ai Paesi più poveri, invece che al macero. Il farmaco in questione, che combatte la degenerazione seria del Covid19 è quindi considerato un salvavita per le persone e le categorie più fragili.

In Germania sarebbe tuttavia stato prescritto solo 30.000 volte, al momento e non è andata meglio all’Europa, dove il Paxlovid è stato considerato una sorta di flop, soprattutto a causa di una serie di difficoltà burocratiche legate alla sua distribuzione. Questa è anche la posizione del ministro Lauterbach, che sul punto non cede e resta convinto dell’efficacia del farmaco. A questo proposito, sta cercando di aumentare il numero di prescrizioni e il suo obiettivo è consentire ai medici di famiglia di distribuire il farmaco direttamente ai pazienti, operazione che al momento è invece monopolio delle farmacie.

Quanto è efficace il Paxlovid?

Attualmente il Paxlovid è l’antivirale orale più efficace per contrastare il Covid-19. Lo studio clinico che ha portato alla sua autorizzazione da parte delle autorità di regolamentazione, ha riscontrato che riduce dell’89% il rischio di ospedalizzazione e di morte nei pazienti più vulnerabili. Il farmaco, tuttavia, non si è rivelato altrettanto efficace in casi meno gravi.

Quando Pfizer ha esaminato se Paxlovid potesse aiutare a prevenire le infezioni nelle persone che erano state esposte a un contatto domestico con una persona sintomatica negli ultimi quattro giorni, i risultati non sono stati statisticamente significativi. In altre parole, non è stata riscontrata una differenza abbastanza marcata tra i risultati di coloro che avevano ricevuto il farmaco e chi non l’aveva assunto per stabilire se l’antivirale facesse effettivamente la differenza. Anche le speranze che il Paxlovid possa essere utile per il trattamento di persone che hanno contratto una forma lieve della malattia si sono rivelate infondate. A Giugno, uno studio sugli effetti del farmaco nei pazienti affetti da Covid-19 a rischio standard è stato interrotto quando il trattamento non è riuscito ad alleviare in modo significativo i sintomi dei partecipanti.

Il Paxlovid, in definitiva, serve a proteggere le persone che rischiano di sviluppare gli effetti peggiori del Covid-19 ma non viene utilizzato per impedire alle persone di avere sintomi, né per bloccare un’infezione dopo l’esposizione.