Ferragosto di acque mosse in casa Pd, dove la direzione generale è prima slittata dalla mattina al pomeriggio e poi nuovamente alle 20: il nodo delle liste dei candidati alle prossime elezioni sembra provocare qualche frizione all’interno dei dem.
Non c’è alcuna tensione, ma solo fisiologiche discussioni, siamo un partito
Dichiarazione di una fonte interna Pd
Elezioni, la Direzione Generale del Pd slitta in serata
Enrico Letta ha il suo bel da fare per tenere unito come un collante il Pd nel giorno della Direzione Generale da cui si delineerà la lista dei candidati alle elezioni politiche. Dalle colonne del quotidiano bolognese, il segretario dem si esprime inoltre sulla scelta di Pier Ferdinando Casini:
La possibile candidatura di Casini nell’uninominale di Bologna rappresenta il tentativo di inserire una voce a difesa della Carta Costituzionale, che il centrodestra potrebbe volere cambiare. La legge elettorale attuale è pessima: io non l’ho votata e la considero un errore gravissimo ma è in vigore e dunque bisogna attenersi nel bene o nel male. Credo che la figura di Casini, in questo senso, potrebbe dare un contributo importante e utile nell’allargare il sostegno intorno a noi e a rendere più efficace il nostro compito a tutela della Costituzione
Enrico Letta, segretario dem dal Corriere di Bologna
La possibile esclusione di Monica Cirinnà, il disappunto delle associazioni contro l’omotransfobia
A proposito dei candidate alle liste è scoppiato il caso Cirinnà. A far divampare la miccia è il rumor secondo cui il Partito Democratico non avrebbe destinato all’ex ministro, oggi più impegnato in fatti di cronaca che di politica, un ruolo di primo piano che ne renderebbe difficile l’eventuale elezione. Captata l’indiscrezione, le associazioni per i diritti della comunità Lgbtq insorgono con una serie di comunicati diffusi sui social network:
Apprendiamo che Monica Cirinnà rischia di non essere candidata per via delle scelte interne del Pd. Se così fosse verrebbe lanciato un messaggio di grande ambiguità sui diritti, nonostante il programma presentato, oltre a fare un grande favore alle destre. L’opinione pubblica ne trarrebbe una conclusione molto chiara: approvate le unioni civili, il resto è secondario. È chiaro che le idee, per essere credibili, devono camminare sulle gambe delle persone, sulle loro competenze e sulla loro determinazione
Rosario Coco, presidente di Gaynet
Sento dire che il più grande partito progressista italiano non candiderà la sua responsabile ai diritti, nonché la senatrice che ha firmato l’unica legge che in Italia tutela le coppie dello stesso sesso. Il Partito Democratico vuole convincerci che porterà avanti i diritti e le richieste della comunità Lgbtq, ma forse in un universo parallelo in cui c’è una legge ad hoc sul riconoscimento dei figli delle famiglie omogenitoriali. In ogni caso una pessima notizia
Alessia Crocini, responsabile Famiglie Arcobaleno
Sono fra quelli che stima Monica Cirinnà perché l’ho sempre trovata dalla stessa parte sulle lotte che mi stanno a cuore. Fu la prima a sapere d’aver portato a casa una legge storica come le unioni civili che rappresenta un punto di partenza e non di arrivo. Mi auguro che il Partito Democratico non commetta l’errore di rinunciare alla sua competenza e passione.
Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano