Stephen King attacca Donald Trump, commentando i recenti guai con la giustizia dell’ex presidente USA.

Stephen King su Donald Trump: “Un sociopatico incapace di ammettere la propria sconfitta”

Che Donald Trump stia poco simpatico a molti negli Stati Uniti, è cosa nota. Tra coloro che non perdono occasione di esprimere il loro dissenso, che a volte sconfina nel vero e proprio disprezzo, verso l’ex presidente, uno dei più feroci è sicuramente Stephen King.
Nel corso di una recente intervista con il Sunday Times, è stato chiesto allo scrittore del Maine di commentare i recenti guai con la giustizia che hanno colpito Trump, con gravi accuse di spionaggio. King non è persona avvezza ai mezzi termini e, di conseguenza, il suo giudizio su Trump e le sue vicende personali è decisamente netto e senza possibilità di appello.

“Pensando a Trump, non posso fare a meno di pensare che sia stato un presidente orribile e che sia un’orribile persona. Credo che abbia messo in atto comportamenti criminali e, senz’ombra di dubbio, ho pensato che fosse un sociopatico che ha provato a rovesciare la democrazia americana non sulla base di un suo desiderio politico, ma solamente perché non poteva ammettere di esser stato sconfitto”.

Sul fascismo negli USA

A King è stato, inoltre, chiesto se, dal suo punto di vista, gli Stati Uniti stiano conoscendo negli ultimi tempi una recrudescenza del fascismo. Nella sua analisi, lo scrittore non esclude questa possibilità, e individua anche nei media una responsabilità per la riemersione di sentimenti di questo tipo.

“In America oggi abbiamo un’ala politica di destra molto forte, che trova il proprio megafono in alcuni media. Non sono veri e propri fascisti ma di sicuro sono di estrema destra. Inoltre, si tratta di negazionisti del cambiamento climatico, e questo è un vero problema”.

La sua prossima opera si intitola Fairy Tale

Stephen King tornerà nelle librerie statunitensi il prossimo 6 settembre con Fairy Tale.
La trama ruota intorno a Charlie Reade, ragazzo di liceo come tanti che, però, ha alle spalle un passato traumatico, segnato dalla morte della madre in un incidente stradale e dal seguente alcolismo del padre. Al compimento del suo diciassettesimo compleanno, nella vita di Charlie arriva Howard Bowditch, un vecchio che vive recluso in una casa sulla collina, per il quale il ragazzo inizia a lavorare, accompagnato dal cane di Bowditch, Radar. Alla morte dell’anziano, Charlie riceve in eredità un’audiocassetta in cui l’uomo gli rivela un segreto da lui tenuto nascosto per tutta la sua vita: dentro al capanno sempre chiuso sul retro della sua casa, si nasconde un portale che conduce a un altro mondo.
King ha raccontato cosa lo ha spinto a scrivere questo suo nuovo romanzo.

“Volevo scrivere una bella lettura martellante e dal ritmo incessante. L’idea era di scrivere qualcosa che mi rendesse felice, tenendo i miei pensieri lontani dal Covid-19, da Trump, dalla politica e da tutte quelle cose che mi avrebbero angosciato ogni giorno, ed è quello che, alla fine, è successo”.