Tragedia in una chiesa copta del Cairo, in Egitto, dove un incendio divampato per cause ancora sconosciute ha provocato 41 vittime e 55 feriti secondo l’ultimo bollettino diramato.

50 feriti di cui diversi in condizioni disperate

Un incendio scoppiato in una chiesa copta del Cairo, capitale dell’Egitto, è costato la vita a 41 persone ferendone almeno 55. Sono questi gli ultimi dati disponibili diffusi dal portavoce del ministero della Salute e della Popolazione Hossam Abdel Ghaffar, citato dall’agenzia di stampa egiziana Mena.

Nel dettaglio si tratta della chiesa Abu Sifine a Imbaba, nel governatorato di Giza. Dopo il violento scoppio la macchina dei soccorsi ha trasportato immediatamente i fedeli feriti nei vicini ospedali di Imbaba e Al Agouza, dichiarando al contempo lo stato di allerta negli ospedali del Cairo e di Giza. Date le condizioni estremamente critiche di alcuni di loro sembra molto probabile che il bilancio delle vittime sia destinato a salire.

Egitto, al momento dell’incendio la chiesa era gremita da migliaia di fedeli

Terminati i soccorsi è il momento di procedere alla ricostruzione di quanto accaduto. Le prime fonti parlano di una causa “naturale”, ossia di un guasto elettrico: al momento dell’esplosione i fedeli presenti all’interno della chiesa sono stati assaliti da un senso di panico e agitazione, precipitandosi immediatamente verso l’uscita. E’ assai probabile che per la fretta e la disperazione di allontanarsi dal luogo del botto molte persone siano rimaste schiacciate venendo travolte e uccise.

Il Ministero dell’Interno ha preso possesso della situazione dialogando con le autorità sanitarie e con il Vigili del Fuoco, i quali hanno dichiarato inagibile l’edificio a scopo precauzionale. Non si conoscono i dati precisi del numero di persone che in quel momento stavano seguendo la funzione, tuttavia si parla di migliaia di persone ammassate contemporaneamente. Per non lasciare nulla al caso, il procuratore generale egiziano Hamada Al-Sawi ha ordinato la formazione di una grande squadra di ispettori che hanno già aperto ufficialmente l’inchiesta