Detrazioni per familiari a carico: come funzionano? In questa breve guida andremo a scoprire chi sono i familiari a carico e come calcolare i limiti di reddito.
Che cosa sono le detrazioni d’imposta: ecco a chi spettano e come funzionano
Le detrazioni d’imposta sono degli importi che vengono sottratti all’imposta lorda, in modo che ci sia una minore imposta netta a carico dei contribuenti, in base al reddito che questi ultimi possiedono.
Questo beneficio fiscale spetta a tutti coloro che percepiscono delle prestazioni economiche fiscalmente imponibili da parte dell’Inps (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale).
In particolare, l’Inps riconosce a questi soggetti due differenti tipologie di detrazioni d’imposta:
- le detrazioni per redditi da lavoro dipendente, redditi assimilati e redditi da pensione;
- le detrazioni per familiari a carico.
Che cosa sono e come funzionano le detrazioni per familiari a carico
Le detrazioni per famigliari a carico vengono disciplinate all’interno dell’art. 12 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e prevedono un diverso ammontare di diminuzione dell’imposta dovuta a seconda della diversa composizione del nucleo familiare e del diverso reddito che quest’ultimo percepisce in maniera complessiva.
L’importo che viene detratto dalle imposte lorde dovute e che va a formare il valore netto è rapportato ai mesi dell’anno nei quali effettivamente i familiari risultano essere stati a carico.
Possono essere considerati come familiari fiscalmente a carico quei membri del nucleo familiare che nel corso dell’anno hanno percepito un reddito lordo non superiore a 2.840,51 euro.
Questo limite di reddito, invece, per quanto riguarda i figli di età non superiore ai 24 anni è innalzato a 4.000 euro.
Chi sono i familiari a carico
Ecco quali soggetti possono essere considerati come familiari a carico e possono, quindi, permettere di beneficiare delle relative detrazioni d’imposta:
- il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
- il coniuge legalmente ed effettivamente separato, purché risulti essere convivente oppure purché riceva degli assegni alimentari volontari che non risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria;
- i discendenti dei figli, purché risultino essere conviventi oppure purché ricevano degli assegni alimentari volontari che non risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria;
- i genitori, purché risultino essere conviventi oppure purché ricevano degli assegni alimentari volontari che non risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria;
- i fratelli e le sorelle, purché risultino essere conviventi oppure purché ricevano degli assegni alimentari volontari che non risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria;
- i nonni e le nonne, purché risultino essere conviventi oppure purché ricevano degli assegni alimentari volontari che non risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria;
- i generi e le nuore, purché risultino essere conviventi oppure purché ricevano degli assegni alimentari volontari che non risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria;
- il suocero e la suocera, purché risultino essere conviventi oppure purché ricevano degli assegni alimentari volontari che non risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
Dal 2017, grazie all’introduzione all’interno del nostro ordinamento giuridico nazionale della legge Cirinnà, rientra all’interno della categoria dei soggetti che possono essere fiscalmente a carico del contribuenti anche la parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso.
Ne è escluso, invece, il partner convivente, dal momento che quest’ultimo non ha alcun vincolo matrimoniale, di parentela o di affinità con il contribuente.
Detrazioni per familiari a carico: come calcolare i limiti di reddito
Ecco quali sono le tipologie di reddito che rientrano all’interno del calcolo delle detrazioni per familiari a carico:
- i redditi da impresa;
- i redditi da lavoro autonomo;
- le retribuzioni da enti, da organismi internazionali o dalla santa sede;
- i redditi dei fabbricati concessi in locazione ed assoggettati alla cedolare secca;
- la quota esente legata al lavoro prestato in zone di frontiera.
Ne sono, invece, esclusi da questo calcolo:
- i redditi esenti;
- i redditi a tassazione separata;
- i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta.