Era il 23 dicembre 2020 quando il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dava l’annuncio del possibile rientro in Italia di Chico Forti, il nostro connazionale detenuto negli Stati Uniti. Le parole del ministro era colme di ottimismo che lasciava trapelare una certa sicurezza sull’esito positivo dell’operazione. Due anni dopo, invece, la situazione non è affatto cambiata ma rischia di rimanere in questa fase di stallo ancora per molto tempo, come denuncia Gianni Forti, lo zio di Chico.

Chico Forti, parla lo zio Gianni: “Il suo rientro è diventata questione politica”

Intervistato da il Dolomiti, lo zio di Chico Forti parla dei continui slittamenti che il rientro del nipoti ha dovuto subire in questi anni. Dal dicembre 2020 a oggi nulla è cambiato, come racconta Gianni Forti:

“La situazione purtroppo, come sta accadendo ormai da un quarto di secolo, si è bloccata con la caduta del governo e come minimo bisognerà aspettare il prossimo a meno che non accada qualcosa di inaspettato ma la vedo molto dura”

A complicare la situazione c’è anche la caduta del governo, un episodio che irrimediabilmente ha messo in secondo piano la questione di Chico Forti. Per lo zio il ritorno del nipote è diventato solo una questione di politica:

“Due anni fa sembrava che fosse stato risolto tutto. Non si è riusciti poi a trovare un accordo tra il Dipartimento di giustizia locale con gli uffici del governatore. Ora che l’ostacolo sembrava potesse essere superato è caduto il nostro Governo. Tutto è tornato a bloccarsi. In Florida inoltre ci sono le elezioni e sono tutti sotto pressione: purtroppo il caso di Chico e la sua situazione sono scivolati in fondo. Ormai questa vicenda sembra essere diventata un problema politico più che giudiziario”

Detenuto negli Stati Uniti da 25 anni, lo zio di Chico non demorde

Chico Forti è detenuto in carcere negli Stati Uniti da 25 anni con l’accusa di omicidio di Dale Pike, accuse che però si fondano su molti dubbi. La notizia sul rientro di Chico nel dicembre 2020 di Di Maio aveva fatto ben sperare gli italiani e soprattutto il Trentino, ma a due anni di distanza la speranza si è trasformata in delusione. Tuttavia zio Gianni non demorde e continua a pregare per l’esito positivo della questione:

“Ogni giorno giro per sbloccare questa situazione, tutti mi dicono che si stanno interessando al suo rientro ma la situazione purtroppo è questa. Abbiamo aspettato 24 anni e di certo non demordiamo”

Leggi anche:

USA, Salman Rushdie staccato da respiratore ed è in grado di parlare