Migliorano seppur lievemente le condizioni di Salman Rushdie, lo scrittore accoltellato venerdì in un convegno nello Stato di New York: il 75enne sta bene, tanto che i medici gli hanno staccato il respiratore e ora riesce nuovamente a parlare. L’aggressore, un ragazzo di 24 anni, si dichiara non colpevole ma per il procuratore distrettuale si tratta di un’aggressione premeditata.

Migliorano le condizioni di Salman Rushdie, ma la situazione resta da monitorare

Dopo l’aggressione di venerdì per i medici Salman Rushdie rischiava di ritrovarsi dei gravi danni al fegato, ai nervi delle braccia e soprattutto rischiava di perdere un occhio. Le condizioni dello scrittore di 75 anni migliorano, con i medici che gli hanno staccato il respiratore: l’autore di Versetti Satanici riesce a respirare in autonomia ed è nuovamente in grado di parlare. Tuttavia la situazione è ancora da monitorare: i colpi inferti dal 24enne erano molto profondi, tanto che ai medici hanno impiegato tre ore per operare lo scrittore e metterlo fuori pericolo.

Questa mattina i primi segni di miglioramento, come riferisce l’agente di Rushdie Andrew Wylie: non si conoscono ancora i motivi dell’aggressione e, per questo motivo, gli agenti interrogheranno l’aggressore per capire le sue motivazioni dietro al folle gesto.

L’aggressore si dichiara non colpevole

Hadi Matar, l’aggressore di Salaman Rushdie, si dichiara non colpevole: questo è quanto ha detto il 24enne sabato in aula davanti al giudice che ha stabilito l’arresto senza cauzione. Il legale d’ufficio dell’aggressore, Nathaniel Barone, si è lamentato con il Procuratore perché il suo cliente – prima di essere portato in aula – è stato lasciato ammanettato in una stazione di polizia per un tempo eccessivamente lungo. Un gesto che per l’avvocato nega la possibilità di “presunzione d’innocenza”.

Per il procuratore distrettuale Jason Schmidt si tratta invece di una vera e propria aggressione premeditata: secondo l’accusa il 24enne voleva intenzionalmente fare del male a Rushdie: per riuscire nel suo intento era riuscito a ottenere in anticipo un pass – utilizzando un documento falso – per l’evento dove lo scrittore era ospite. Restano ancora sconosciute i motivi dell’aggressione.