Eccolo qui, il nostro bel simbolo depositato per le prossime elezioni. Un simbolo del quale andiamo fieri. Il 25 settembre scegli FratellidItalia“. Lo scrive su twitter la leader di FdI, Giorgia Meloni, postando la foto del simbolo elettorale di Fratelli d’Italia. Ieri la senatrice a vita Liliana Segre aveva espresso l’auspicio che Meloni togliesse la fiamma dal simbolo del suo partito.

E’ l’unica replica che concede sull’argomento, per il resto torna sull’Ucraina e sulle sanzioni. “L’Ue finora non ha fatto abbastanza per sostenere i paesi colpiti dalle sanzioni contro la Russia e dipendenti dal gas russo, come l’Italia e la Germania. Lo dice la leader di FdI, Giorgia Meloni, intervistata dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Fiamma tricolore. Le sanzioni alla Russia

Finora ho predicato nel deserto su questo tema – dice Meloni alla Faz nel passaggio dell’intervista diffuso dal suo ufficio stampa – la risposta è no, la Ue non fatto abbastanza, “è evidente che le sanzioni non impattano allo stesso modo su tutti. Una maggiore solidarietà verso le economie più colpite è necessaria e urgente, sia per ragioni economiche che per non far venire meno il sostegno dell’opinione pubblica alla posizione di fermezza contro l’aggressione russa. Per questo ho proposto un fondo di compensazione, alimentato dall’Ue e dall’intero blocco occidentale, Stati Uniti in testa. Il nostro governo sarebbe pronto a collaborare con quello tedesco su questo tema“, ha aggiunto. 

Al primo punto del nostro programma ci sono i capisaldi storici della politica estera italiana: l’Europa e l’Alleanza atlantica“. Ha spiegato Giorgia Meloni alla Frankfurter Allgemeine Zeitung rispondendo alla domanda su quale politica seguirebbe un governo di centrodestra nei confronti di Ucraina e Russia.

Dall’esito di questo conflitto non dipende soltanto l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma il tentativo di instaurare un nuovo ordine mondiale guidato dalla Russia e, ancor più, dalla Cina. Se l‘Ucraina perde e l’Occidente soccombe, il prezzo piu’ alto lo pagheremo noi europei che in questi anni non abbiamo investito abbastanza sulla nostra sicurezza, sia in termini militari che energetici“, aggiunge Meloni.