Le uniche forze politiche che hanno messo nel simbolo la propria famiglia europea sono FI (Ppe), Azione-Iv (Renew Europe), ‘Alleanza Verdi sinistra’ (Europa verde, European Green Party), e la polemica su Forza Nuova che si appoggia all’estrema destra europea (Apf).

E’ preponderante la personalizzazione della politica. Ben 19 simboli contengono il nome di un leader: Merlo (Maie), Calenda, Mastella, Salvini, Cateno De Luca, Giarrusso, Panzironi (Rivoluzione sanitaria), Pappalardo/Presutti (Gilet arancioni), Paragone (Italexit), Nappi (Naturalisti), Lista Pannella, Berlusconi, Adinolfi/Di Stefano (Alternativa per l’Italia), Lupi/Toti/Brugnaro, Musso (Forza del popolo), Di Maio (Impegno civico), Meloni, Papale (Luce del sud), Salvini-Berlusconi-Meloni (centrodestra all’estero)..

Elezioni 2022. Troppi doppioni

Entro il 16 agosto il Viminale deciderà in prima battuta sui ‘doppioni‘: ci sono quattro Democrazie cristiane; due Pli; due ‘Sud chiama Nord‘; un Partito comunista italiano e un Partito comunista dei lavoratori; in più svariate liste che includono la parola ‘moderati‘. Gli interessati entro il 18 agosto potranno adeguarsi e modificare il simbolo contestato oppure presentare ricorso presso l’Ufficio elettorale nazionale presso la Corte di Cassazione.