Attimi di terrore in provincia di Foggia, dove in uno stabilimento a Marina di Lesina c’è stata una sparatoria che ha portato all’omicidio di un uomo: la vittima era una parcheggiatore abusivo di 52 anni con precedenti penali. I carabinieri indagano sull’accaduto, ma tutti gli elementi fanno pensare a un agguato contro l’uomo rimasto ucciso all’ingresso del lido.

Omicidio Foggia, le dinamiche della sparatoria al lido

Una sparatoria nella giornata di oggi ha sconvolto il lido Holiday in una località di Marina di Lesina, in provincia di Foggia: cinque colpi di arma da fuoco che hanno portato alla morte di Maurizio Cologno, parcheggiatore abusivo di 52 anni. Sull’omicidio indagano i carabinieri, ma tutti gli elementi sembrerebbero portare a un agguato alla vittima, che aveva a carico precedenti penali quali spaccio di droga, armi, estorsioni, stalking e lesioni. Gli inquirenti per ora escludono legami con la criminalità organizzata.

Molti i testimoni della sparatoria, visto che avvenuta quando allo stabilimento c’erano molte persone presenti che hanno raccontato agli inquirenti l’accaduto:

“Abbiamo sentito le urla e poi abbiamo visto una persona accasciata a terra. E’ successo tutto in pochi istanti, non sappiamo nient’altro. La sparatoria è avvenuta nel parcheggio”

Con l’aiuto delle testimonianze e con le immagini delle telecamere, i carabinieri sperano di far luce al più presto su questa tragedia.

La denuncia del presidente della regione Puglia: “A Roma non possono rimanere a guardare”

L’omicidio al lido in provincia di Foggia ha molto turbato il Presidente della regione Puglia Michele Emiliano, che denuncia così l’accaduto e cerca di attirare l’attenzione delle istituzione a Roma:

“Un altro efferato omicidio consumato davanti ad una spiaggia gremita di turisti. Sono anni che chiedo ai Ministri dell’interno succedutisi nel tempo di prendere molto sul serio ciò che accade nella provincia di Foggia, come negli ultimi venti anni è avvenuto per le altre province pugliesi. Ma ogni volta siamo nuovamente qui a commentare un efferato e spettacolare omicidio perpetrato con modalità mafiose per intimidire e indurre all’omertà la nostra comunità, per poterla più facilmente assoggettare utilizzando la forza di intimidazione che deriva dal vincolo associativo criminale. La misura è colma.  A Roma non si puó pensare che solo perché una cosa è accaduta a Foggia, debba essere accettata o minimizzata.Non ne possiamo più. Foggia e la sua provincia non hanno più pazienza”

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